E il Rosso intonò una canzone
Presentazione del libro di Francesco Marchi
“E dei caduti che facciamo? Perché sono morti? Io non saprei cosa rispondere. Non adesso, almeno. Né mi pare che gli altri lo sappiano. Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra è finita davvero.” Cesare Pavese, La casa in collina.
In occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo Francesco Marchi, ex agente della Digos di Milano durante i cosiddetti “anni di piombo”, presenta E il Rosso intonò una canzone (Scatole Parlanti) in dialogo con Marco Ognissanti- ex militante delle BR - e Paolo Morando, giornalista del IlTQuotidiano. Un raffronto aperto fra chi aveva il compito di difendere lo Stato e chi lo voleva abbattere, il richiamo di un passato che non passa e ferite ancora aperte che tornano ciclicamente alla ribalta. Verranno ripercorsi i sentimenti ambigui e contraddittori di quella stagione davvero drammatica nella quale moltissimi giovani cercarono un nuovo protagonismo fra irrequietezza e rabbia. Eppure, fu un periodo, paradossalmente, dove si concretizzarono le maggiori riforme sociali del nostro Paese. Ci si confronterà su come ancora oggi sia così difficile fare i conti con la nostra storia recente, troppo spesso oggetto di stereotipi, rimozioni e tentativi di riscriverla alle esigenze contingenti.
IL LIBRO: Marco è un giovane agente di polizia. Entusiasta del suo lavoro, nell’autunno del 1979 viene assegnato alla DIGOS della Questura di Milano dove si scontrerà con gli anni più duri e sanguinosi della lotta al terrorismo. Durante un servizio un suo collega viene colpito mortalmente e Marco ha un attimo d’indecisione, così gli assassini riescono a fuggire. La ricerca dei responsabili dell’omicidio s’intreccia con le vicende personali dei protagonisti: il Rosso, Dracula, Sergio, Ciro, Nicola, Salvatore e il vecchio Arturo, mentre sarà la bomba alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 che obbligherà Marco e i suoi colleghi a riflettere sul proprio lavoro.
La strage è di Stato, dicono tutti, mentre loro quello Stato lo difendono; nulla appare ormai certo.
Un punto di osservazione particolare e personale, attraverso le voci di poliziotti e terroristi, sugli anni di piombo, una delle pagine più drammatiche della storia italiana.
L’AUTORE: Francesco Marchi è nato a Trento nel 1960. Ha prestato servizio alla DIGOS di Milano negli anni più difficili della lotta al terrorismo in Italia. Trasferitosi a Bologna, dagli anni Novanta si dedica alla gestione delle risorse umane e ad oggi ricopre ruoli dirigenziali.
Entrata libera e gratuita
organizzazione: Biblioteca civica Tartarotti e A.N.P.I. Sezione Angelo Bettini Rovereto - Vallagarina