Cultura Informa: 19esima edizione di “Giovani a Teatro – Teatro a Scuola”, promosso dalla Co.F.As
Dal 12 al 15 maggio alle 20.30 al Teatro “S. Marco” di Trento il meeting finale che vedrà in scena le compagnie scolastiche dei sette Istituti che vi hanno aderito
“È stata la volontà di mettermi in gioco, di trattare temi delicati che riguardano noi adolescenti che mi ha portato a cimentarmi con un testo teatrale. Ansia, anoressia, bulimia, depressione, autolesionismo sono problemi spesso trattati in modo stereotipato dal mondo degli adulti, che noi abbiamo voluto affrontare con uno spettacolo di denuncia. Sottovalutati, trattati con leggerezza dai social e dall’opinione pubblica, che ne trasmettono una visione distorta, tali temi sono al centro de La teoria dell’autodistruzione”.
Poiché il progetto promosso dalla Co.F.As. in collaborazione con gli Assessorati provinciali alla Cultura e all'Istruzione, s’intitola “Giovani a Teatro – Teatro a Scuola”, scegliamo di partire dalla voce di Sveva Macchiarella, studentessa del liceo classico “Giovanni Prati” di Trento per avvicinarci alla 19esima edizione del Meeting provinciale «La Scuola a Teatro» che dal 12 al 15 maggio al Teatro “S. Marco” di Trento porterà in scena le Compagnie scolastiche dei sette Istituti che vi hanno aderito. Il programma delle quattro serate di spettacolo è stato illustrato il 7 maggio a Trento nell'ambito della piattaforma di Comunicazione “Cultura Informa” dal presidente della Federazione delle Filodrammatiche, Gino Tarter, e dalla prof. Maria Zanetti, coordinatrice del gruppo di lavoro degli insegnanti.
“Si è trattato di un lavoro collettivo – ha proseguito Macchiarella – preceduto da uno scambio di idee tra noi studenti. Attraverso gli occhi di sei giovani che si trovano a vivere con questi problemi che abbiamo voluto demonizzare, abbiamo dato spazio a storie di vita comune di gente comune. La vittima dell’anoressia, in tal senso, non è la classica ballerina, ma un ragazzo il cui padre fa delle battute sul suo peso, e quindi pensa: “Devo dimagrire perché sto deludendo mio padre”. Il bullismo lo affrontiamo in maniera reale, riflettendo soprattutto su quello femminile, più sottile perché più verbale che fisico. La vittima si trova in una situazione di isolamento, perché, ricordiamo, ‘ferisce più la lingua che la spada'. Lo spettacolo è stato preceduto da una ricerca di tipo scientifico su questi disturbi, affiancata da alcune testimonianze prese da storie vere. Il messaggio che vorremmo trasmettere è che 'nessuna tenebra è impenetrabile, una piccola luce c'è sempre, basta seguirla' - ha concluso la studentessa”.
Maria Zanetti ha riflettuto sulla capillarità del sistema teatrale trentino che testimonia “la sensibilità della nostra provincia verso il teatro. Mi piace pensare che il nostro meeting abbia più valenze – ha aggiunto – che nel teatro i ragazzi, oltre a trovare un risarcimento affettivo ed emotivo rispetto a quanto non possano magari ottenere a scuola, incontrino un mezzo per far risaltare le loro qualità e attitudini. Non solo in termini di motivazione nell'età adolescenziale, ma come presa di coscienza del proprio ruolo in un piccolo gruppo. Un’assunzione di responsabilità, in definitiva, valida in ogni ambito. Negli ultimi anni ho notato che accanto ai testi scritti da autori o alle riduzioni, aumentano quelli scritti ad hoc su temi di attualità, drammi esistenziali contemporanei che partono forse da esigenze interiori dei ragazzi. Sono diventati anche autori, dunque, e questa è l’aspetto più importante su cui dovrebbe puntare la scuola".
Gino Tarter si è soffermato invece sulla promozione svolta da Co.F.As puntando su diverse fasce d’età. “Per questo Co.F.As si è rivolta alle scuole – ha spiegato – facendo propria un’esigenza manifestata anche dagli insegnanti, mettendo al contempo a disposizione delle sale adeguate per riconoscere a tanto impegno la giusta visibilità e soddisfazione. Lo scopo è di entusiasmare le scuole a proseguire. Sarebbe interessante proporre Trento come centro di un festival nazionale studentesco di teatro - ha affermato -. Siamo partiti quasi ‘giocando’ con il teatro, ora le scuole hanno acquisito una loro autonomia e noi guardiamo più lontano”
L'ingresso alle quattro serate del Meeting, che avranno inizio alle 20.30, sarà riservato agli studenti degli Istituti scolastici coinvolti nel progetto e ai loro colleghi di studio e familiari.
08/05/2015