#accaddeoggi: 10 marzo 1948
Muore Placido Rizzotto, sindacalista siciliano e partigiano
Placido Rizzotto nacque a Corleone nel 1914, primo di sette figli di una famiglia contadina povera.
Partecipò alla Seconda guerra mondiale e dopo l’8 settembre 1943si unì ai partigiani delle Brigate “Garibaldi”. Nel 1945 tornò a Corleone. Fondò e diresse l’ANPI di Palermo. Divenne segretario della Camera del lavoro di Corleone. Fu anche esponente di spicco del Partito Socialista Italiano e della CGIL di Palermo.
La sera del 10 marzo 1948, a soli 34 anni, mentre stava andando ad una riunione politica, fu rapito e ucciso dalla mafia, che non gli perdonava il suo impegno per il movimento contadino per l’occupazione della terra e contro il latifondo. Il giovane pastore Giuseppe Letizia, che assistette all’omicidio verrà a sua volta ucciso.
Fu l’ennesimo atto di criminalità mafiosa nel secondo dopoguerra. A cadere sotto i colpi della mafia erano in particolare i dirigenti del movimento contadino e bracciantile, sindacalisti della CGIL.
I presunti assassini, Vincenzo Collura, Pasquale Criscione e Luciano Liggio, verranno assolti per insufficienza di prove.
Curiosità: la coperativa siciliana Libera Terra produce due vini denominati Placido Rizzotto Bianco e Placido Rizzotto Rosso, provenienti da vigne confiscate alla mafia.
Placido Rizzotto nelle biblioteche del Sistema bibliotecario trentino.
10/03/2020