#accaddeoggi: 25 febbraio 1979
Rinasce il Carnevale di Venezia
Il Carnevale di Venezia venne dichiarato festa pubblica dal Senato della Repubblica con un editto del 1296, firmato dal Doge Vitale Falier. L’istituzione del Carnevale veniva generalmente attribuita alla necessità della Serenissima di concedere alla popolazione un breve periodo dedicato interamente ai divertimenti, durante il quale ai veneziani, soprattutto dei ceti più umili, protetti dall’anonimato delle maschere, era concesso di irridere pubblicamente i potenti.
Nel 1600 aumentarono le compagnie teatrali nate durante il Carnevale. Ne crebbe anche la qualità, dato che ormai erano formate da artisti professionisti di talento. E proprio a Venezia nacque la definizione commedia dell’arte con Carlo Goldoni. Nel 1700 il Carnevale raggiunse l’apogeo. Ma alla fine del secolo, con l’arrivo di Napoleone, la Serenissima cadde (1797) e i mascheramenti vennero proibiti. Iniziò una fase di declino e le feste si spensero gradualmente.
Due secoli dopo, nel 1979, il Carnevale conobbe una nuova vita grazie a feste spontanee dei cittadini veneziani, che erano tornati a ballare e a vestirsi in maschera, avvenimento che non si verificava da tanto tempo. Ma grazie anche ad una rivoluzione di pensiero, nata con la riforma della Biennale (1974-1978), che portò ad una nuova visione degli spazi teatrali a Venezia e che fu alla base dell’unione tra Carnevale e Teatro portata avanti dal regista Maurizio Scaparro, allora direttore della Sezione Teatro della Biennale. Il rinato Carnevale di Venezia riuscì a dare nuova vita ad una festa popolare, tramutandola in una manifestazione colta, sì, ma partecipata.
Nota: Le informazioni sul Carnevale rinato sono tratte dalla tesi di laurea “Percorsi contemporanei: arte pubblica tra calli, campielli e canali” di Anna Novello, A.A. 2012/2013.
Il Carnevale di Venezia nelle biblioteche del Sistema bibliotecario trentino.
20/02/2020