15 ottobre 1894: inizia l'Affare Dreyfus #accaddeoggi
La scoperta della forza dei media e dell'opinione pubblica
Il 15 ottobre 1894 il capitano dell'esercito francese Alfred Dreyfus si presentò al Ministero della Guerra, come ordinatogli dai superiori qualche giorno prima. Entrato negli uffici dello Stato Maggiore, fu accusato di aver passato informazioni segrete all'esercito tedesco, venendo immediatamente arrestato. Il processo che ne seguì fu breve e senza possibilità di appello: Dreyfus fu condannato ai lavori forzati perpetui sull'Isola del Diavolo. A nulla valse la sua professione d'innocenza e tanto meno il sospetto che fosse stato accusato principalmente per le sue origini ebraiche ed alsaziane.
Gli amici e i parenti di Dreyfus contestarono duramente il verdetto e, fiutando la macchinazione ordita ai danni del capitano, iniziarono un'assordante campagna mediatica per la riapertura del processo. Lo scontro che ne derivò divenne in poco tempo un caso nazionale, coinvolgendo ogni settore della società francese che si divise in colpevolisti ed innocentisti. Tra questi ultimi si schierò la maggior parte degli intellettuali dell'epoca, come Émile Zola, Marcel Proust e Anatole France.
L'Affaire volse al termine quando nel 1899 un altro militare, il maggiore Ferdinand Walsin Esterhazy, confessò di essere la spia e Dreyfus fu conseguentemente riabilitato. Tuttavia il forte clima antisemita che aleggiava in alcuni ambienti francesi non permise mai di dissipare completamente il sospetto e l'odio nei confronti del colonnello alsaziano.
“J'Accuse...!” Émile Zola
15/10/2016