#accaddeoggi 18 ottobre 1889: muore Antonio Meucci

L'inventore giramondo

Antonio Meucci nacque a Firenze il 13 aprile 1808.

Appassionatosi alla chimica e alla meccanica durante gli studi, affiancò al suo lavoro di macchinista al Teatro della Pergola un’intensa attività inventiva. Nel 1835 si imbarcò poi in direzione dell’Avana, Cuba, dove assunse le funzioni di ingegnere e macchinista teatrale. Nei quindici anni passati sull’isola caraibica, Meucci si fece conoscere e apprezzare per i suoi lavori in favore della comunità locale, primi fra tutti i sistemi di purificazione dell’acqua. Sempre a Cuba, nel 1849 scoprì la possibilità di trasmettere la voce per via elettrica e sviluppò quindi il “telegrafo parlante” o “telettrofono”, depositando il brevetto nel 1871 a New York, dove nel frattempo si era trasferito. Tuttavia, l’impossibilità di rinnovarlo nel 1874 a causa di ristrettezze economiche permise all’ingegnere scozzese Alexander Graham Bell di brevettare il telegrafo elettrico, considerato il primo modello di telefono. L’episodio provocò una lunga e complessa disputa tra Italia e Stati Uniti sulla paternità dell’invenzione, che solo nel 2002 fu parzialmente attribuita dal Congresso degli Stati Uniti all’inventore fiorentino.

Antonio Meucci morì il 18 ottobre 1889 a New York. 

Meucci: l'uomo che inventò il telefono

redazione
parte di: Accadde oggi ...

18/10/2017