Laboratorio di restauro Ufficio beni archeologici

Il laboratorio di restauro dell'Ufficio beni archeologici si occupa della conservazione attraverso metodologie scientifiche delle strutture e dei reperti archeologici provenienti da scavi e da collezioni museali o frutto di consegna da parte di cittadini

[ P.A.T. Ufficio beni archeologici]

Cura la verifica dello stato di conservazione dei reperti destinati a iniziative didattiche ed espositive e ne propone le necessarie misure di tutela. Il laboratorio dispone di tutti gli strumenti e delle apparecchiature necessarie per intervenire su ogni classe di materiali: ceramica, vetro, metalli, mosaici, reperti osteologici.

Si occupa inoltre della conservazione e del restauro di materiale organico bagnato adottando la tecnica della liofilizzazione, per il quale la Soprintendenza fornisce consulenza alle Soprintendenze statali.   

Grazie a queste complesse e accurate procedure e alla collaborazione con prestigiosi enti ed istituzioni tra i quali lo Schweizerisches Landesmuseum di Zurigo (Svizzera) e il Römisch- Germanisches Zentralmuseum di Mainz (Germania) sono stati restaurati i reperti in legno dell’età del Bronzo, straordinaria collezione unica in Europa, custodita nel Museo delle Palafitte di Fiavé.  Si tratta di circa 300 oggetti rinvenuti nel corso delle ricerche archeologiche condotte nella torbiera dell’ex-lago Carera, datati al II millennio a.C., che hanno rivelato informazioni preziose per conoscere la vita dei nostri antenati ai tempi delle palafitte.

L’ultima attività sperimentata per la conservazione che il laboratorio ha affrontato è stata la messa a punto di metodologie necessarie al trattamento dei reperti bellici della Prima guerra mondiale recuperati in ambiente glaciale a Punta Linke (Peio, Ortles-Cevedale), a 3.629 metri di altitudine, dove correva il fronte di guerra tra Italia e Impero austro-ungarico.   Il rinvenimento in contesto glaciale ha comportato una serie di problematiche dal punto di vista conservativo che hanno reso pressoché unica l’esperienza in atto.

 

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a cura di Soprintendenza per i beni culturali