Arrivano al “Sociale” le «Calendar girls»!

Uno spettacolo frizzante che porta in scena l’inventiva femminile, l’ironia, la capacità di sdrammatizzare: pronti a farne parte?

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Da giovedì 28 a domenica 31 gennaio sarà in scena al “Sociale” di Trento, nell'ambito del cartellone “Grande Prosa” del Centro Servizi Culturali S. Chiara, «CALENDAR GIRLS», un testo teatrale del commediografo inglese Tim Firth, dal quale è stato tratto il film omonimo di cui lo stesso Firth ha curato la sceneggiatura assieme a Juliette Towhide.  

Uno spettacolo frizzante che porta in scena l’inventiva femminile, l’ironia, la capacità di sdrammatizzare, le infinite risorse della donna. Dall’omonimo film del 2003 diretto da Nigel Cole, uscito in Italia l'anno successivo, proposto in versione teatrale in Inghilterra nel 2008 con enorme successo (programmato in diverse versioni, è tuttora in scena) è stato rappresentato nei teatri di tutta Europa e arriva per la prima volta in Italia. per la regia di Cristina Pezzoli con Angela Finocchiaro e Laura Curino fra le protagoniste, allestito da Agidi e Enfi Teatro.

Prende ispirazione da una storia realmente accaduta negli anni novanta in Inghilterrra: un gruppo di donne fra i 50 e i 60 anni associate al Women's Institute (la maggiore  organizzazione di volontariato delle donne nel Regno Unito) si  impegna in una raccolta fondi destinati ad un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una di loro. Chris, stanca di vecchie e fallimentari iniziative di beneficenza, ha l'idea di fare un calendario diverso da tutti gli altri e convince le amiche del gruppo a posare nude. Con l'aiuto di un fotografo amatoriale realizzano così una serie di immagini che le vedono ritratte senza vestiti nello svolgimento di normali attività domestiche. L'iniziativa riscuote un successo tale da portarle alla ribalta (e non solo in Inghilterra), facendo volare alle stelle le vendite del calendario con la raccolta di oltre un milione di sterline. L'improvvisa e inaspettata fama, tuttavia, metterà a dura prova le protagoniste.

«Le prime scelte su cui ho basato la regia – spiega Cristina Pezzoli – sono state la lingua e il cast, ingredienti indispensabili per mettere in scena questa commedia, che fa molto ridere ma la cui comicità evolve da un fatto drammatico: la morte di John per una malattia terribile quale la leucemia. Credo che sia indispensabile agganciare la forza comica del testo anche a questo: è una risata in faccia alla morte, è la vitalità dei girasoli che cercano la luce opponendosi al buio dello sparire. […] Altra questione centrale che implica precise scelte di messinscena - e forse uno dei motivi del successo evergreen di 'Calendar Girls' - è appunto la realizzazione del calendario. Il nudo di donne che non sono modelle da calendario Pirelli, ma donne con i corpi veri e imperfetti delle donne non photoshoppate, una delle scene più divertenti e più complesse da realizzare dello spettacolo. Donne che allegramente e serenamente, anche se con il contributo di qualche giro di vodka, si spogliano per una buona causa, ma anche per divertirsi, per riconoscersi ancora belle e seducenti, anche al di fuori dei rigidi canoni della perfezione e dell’eterna giovinezza. Con coraggio e ironia le Girls si offrono allo sguardo della macchina fotografica e del pubblico per dirci che le stagioni della vita possono continuare a sorprendere.»


27/01/2016

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