“Gli Abitanti di Arlecchinia”

Venerdì 23 ottobre alle 20.30 al teatro San Marco di Trento un racconto favoloso, affascinante e sempre nuovo 

“Gli Abitanti di Arlecchinia” è un racconto favoloso, affascinante e sempre nuovo. Molti spettatori scelgono di assistervi più volte. Sotto le apparenze di una conferenza buffa si nasconde uno spettacolo affascinante che non muore mai, con a tratti il sapore di una dimostrazione scientifica curiosa e divertita. A portarlo in scena è la generosità, la forza e insieme la finezza di una straordinaria interprete: Claudia Contin Arlecchino. (Benvenuto Cuminetti)".

Un racconto - presentazione - viaggio all'interno del mondo dei caratteri della Commedia dell'Arte: questo il significato de “Gli abitanti di Arlecchinia”, di e con Claudia Contin Arlecchino,  appuntamento in programma venerdì 23 ottobre ore 20.30 – Trento, teatro San Marco, via San Bernardino 8.

“L’iniziativa è partita come progetto didattico in collaborazione con Estroteatro e la direzione artistica di Bottega buffa circo vacanti – esordisce Veronica Risatti che ne è direttrice artistica e responsabile didattica -. Il laboratorio teatrale si prefigge anche una mission: riportare in auge un linguaggio che nel panorama teatrale è stato un po’ dimenticato. Nelle proposte delle varie scuole del territorio, infatti, è sempre più difficile incontrare il linguaggio della Commedia dell’arte, anche se, in realtà, le più grandi scuole e i più apprezzati attori affrontano invece tale studio. L’idea è di portare avanti a Trento un approfondimento strutturato su questa modalità espressiva.

L’organizzazione del laboratorio teatrale da quest’anno cambia aspetto – precisa Risatti -: fino alla passata edizione partivamo  con un seminario semestrale, organizzato in incontri settimanali, e in chiusura proponevamo lo spettacolo di Claudia Contin.

Ora cambiamo formula, partiamo con una sorta di lezione-spettacolo in cui l’attrice mostra il processo di preparazione di un attore, descrivendo il lavoro antropologico di ricerca sulla maschera fino alla sulla costruzione fisica,  mettendo in  luce la gestualità principale delle maschere della commedia dell’arte. Lo fa in modo divertente, coinvolgendo anche parzialmente il pubblico.

La Commedia dell’arte arte ha un po’ fatto la fine del teatro dei burattini – riflette ancora -, sulla base dell’idea che si tratti di teatro ‘di secondo livello’, magari per ragazzi quando invece, soprattutto nelle scuole italiane, anche il Piccolo teatro di Milano da sempre propone il suo Arlecchino”.

Tutte le informazioni su www.portoarlecchino.com

redazione

19/10/2015

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