Sito archeologico di San Cassiano: i primi risultati della campagna di scavo

Circa 6000 metri quadrati che hanno restituito fino ad oggi importantissime testimonianze di epoca romana, altomedievale e medievale

[ Ufficio stampa Pat]

Il territorio dell’Alto Garda, e di Riva in particolare, continua a svelare significativi tasselli del suo ricco passato. L’ultima importante scoperta in ordine di tempo è stata effettuata dagli archeologi nel sito di San Cassiano dove sono stati riportati alla luce resti di età romana appartenenti ad una vasta area cimiteriale. I primi risultati sono stati presentati presso il sito archeologico, in occasione di un incontro al quale sono intervenuti Franco Marzatico dirigente della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, il direttore dell’Ufficio beni archeologici Franco Nicolis e Cristina Bassi responsabile delle ricerche archeologiche, nonché il sindaco di Riva del Garda e Giovanni Pellegrini del MAG.

Scoperto nel 2004 in occasione del progetto di realizzazione di un’area destinata al deposito dei mezzi della società Trentino Trasporti, il sito archeologico di San Cassiano è stato oggetto di ricerche sistematiche fino al 2006. Si tratta di un’area particolarmente estesa che copre una superficie di circa 6000 metri quadrati e che ha restituito fino ad oggi importantissime testimonianze di epoca romana, altomedievale e medievale.

Dopo dieci anni di sospensione dell’attività di ricerca, nello scorso mese di ottobre, l’Ufficio beni archeologici ha ripreso le indagini. I risultati sono andati oltre le aspettative e hanno permesso di accertare come l’area cimiteriale fosse più estesa del previsto. Sono state messe in luce fino ad ora sette nuove sepolture: tra queste, eccezionale appare una tomba a cremazione, inserita all’interno di un recinto che originariamente doveva essere in legno. Qui è stato possibile riconoscere, fatto del tutto straordinario, consistenti tracce della ritualità che si svolgeva sul luogo di sepoltura. Tantissimi sono i frammenti di ceramica presenti in corrispondenza della lastra di copertura della tomba interpretabili come offerte deposte dai parenti del defunto in occasione del rito funebre; sono state documentate inoltre 4 lucerne collocate all’interno del recinto che avevano una funzione del tutto simile ai lumini che ancora oggi vengono posti sui nostri cimiteri. Le ricerche proseguiranno nelle prossime settimane.

L’evento più antico riportato alla luce nelle precedenti indagini archeologiche è la costruzione di un asse viario, con andamento nord-sud. A partire dalla fine del I secolo d. C., lungo il lato orientale, si sviluppò una estesa area cimiteriale, anche con caratteri monumentali, rimasta in uso fino al IV-V secolo d.C. Lungo il lato occidentale dell’antica strada, nel corso del IV secolo d.C. venne realizzato un esteso complesso rustico-produttivo utilizzato durante tutta l’epoca tardo antica e, a partire dalla fine del V secolo d.C. una chiesa rimasta in uso, con diverse vicende edilizie, fino al XVIII secolo. La parte più meridionale del sito venne interessata, in età altomedievale, dalla costruzione di un grande edificio in cui è stata riconosciuta la “corte regia” testimoniata nelle fonti letterarie. Nel medioevo altre strutture, probabilmente funzionali al luogo di culto, vennero realizzate nella porzione più settentrionale del sito. I risultati di queste prime ricerche sono stati in parte divulgati. 

Monica Dorigatti - Soprintendenza per i beni culturali
parte di: Lavori in corso

14/11/2016

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