Arte Donna. L'altra metà del Novecento in Trentino

Mostra

Per la prima volta in Trentino una mostra esplora il contributo delle donne all’evoluzione delle arti figurative del Novecento. Un’ampia selezione di opere -57, tra pittura, scultura e incisione- create da dodici artiste durante l’intero arco del secolo scorso consente di fare luce su un capitolo finora trascurato della storia dell’arte moderna, non solo a livello locale. Così la Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» apre la stagione espositiva pittorica: volgendo lo sguardo alle storie artistiche e personali delle principali protagoniste di un percorso di emancipazione culturale e sociale del Novecento. La mostra

«Arte Donna. L’altra metà del Novecento in Trentino» è aperta al pubblico dal 2 marzo al 16 giugno tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 con ingresso gratuito. Inaugurazione sabato 2 marzo con inizio alle ore 18.

Si tratta di donne di diversa formazione ed estrazione sociale, appartenenti a tre generazioni: dalla contessa Pia Buffa, nata nel 1866 e dunque ancorata alla cultura ottocentesca, all’autodidatta Maria Giacomoni, che cercò fortuna nella Roma degli anni Venti e Trenta, fino alle indiscusse protagoniste della scena artistica trentina del secondo Novecento, Cesarina Seppi e Ines Fedrizzi: a queste ultime, nate entrambe nel 1919, la mostra dedica particolare attenzione, per l'occasione del centenario della nascita

In primo piano rimangono le opere: dipinti, sculture, incisioni di dodici artiste divenute da tempo «invisibili», a causa della loro assenza dagli allestimenti permanenti dei musei e della loro scomparsa dal dibattito critico, spesso per un evidente pregiudizio di genere. I oro nomi, in ordine alfabetico, sono Lea Botteri, Rosetta Bracchetti Gadler, Giuseppina Bresadola, Erminia Bruni Menin, Pia Buffa, Thea Casalbore Rasini, Jole D’Agostin, Regina Disertori, Ines Fedrizzi, Maria Giacomoni, Elena Parolini e Cesarina Seppi

L’iniziativa, che sarà completata dalla pubblicazione di un corposo catalogo, colma dunque una vistosa lacuna nelle nostre conoscenze sull’arte trentina e si propone di costituire un concreto progresso negli studi «di genere». Un’occasione imperdibile, anche per le giovani generazioni, per ritrovare personalità note, riscoprire figure dimenticate e riconsiderare in uno sguardo complessivo «l’altra metà del Novecento in Trentino». La mostra non sarebbe stata possibile senza la disponibilità e la collaborazione di familiari e discendenti delle artiste, di privati collezionisti, di gallerie d’arte e di enti pubblici

La mostra è affiancata, nelle sale degli avvolti della Casa degli Artisti, dall'esposizione della fotografa Wolftraud Schreiber de Concini, che attraverso installazioni visive espone un progetto originale costruito appositamente per l'occasione, dal titolo «Abitare la notte». Wolftraud Schreiber de Concini fotografa da una vita, e in questo progetto ha iniziato a ritrarre la notte, accompagnata da alcune amiche. I risultati sono sorprendenti e raccontano in modo misterioso e onirico le presenze femminili notturne

La mostra «Arte Donna. L'altra metà del Novecento in Trentino» è realizzata dalla Casa degli Artisti «Giacomo Vittone», gestita dai Comuni di Arco, Riva del Garda e Tenno (quest'ultimo ente capofila) con il sostegno della Provincia autonoma di Trento, per la cura di Roberta Bonazza e Roberto Pancheri.

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