Atomicwerk

Mostra

Un gioco di contrasti e de-locations ha portato a relazionare Forte Strino, Werk Austro-Ungarico eretto nel 1860 all’altitudine di 1580 m, nelle vicinanze del passo Tonale nelle Alpi italiane, ad un progetto presentato in questi giorni a New York, in "Atomica.: "Making the Invisible Visible"
alle gallerie Lombard Freid Fine Arts ed Esso Gallery a cura di Ombretta Agrò Andruff.

Sono urgenze contemporanee che vengono a galla in un forte austriaco di fine Ottocento nelle vicinanze del passo del Tonale a 1534 metri d'altitudine, in un luogo dove la guerra è stata vissuta, in un luogo carico di una forte intensità. Perché l'arte ha da sempre una responsabilità sovversiva nei confronti della società, una funzione di opporsi alle regole, all'andamento irrisolvibile degli eventi che si susseguono da ieri ad oggi.
L'artista contemporaneo Stefano Cagol, in un luogo tanto denso di memoria, riflette simbolicamente sull'idea di conflitto, di frizione che è proprio del momento attuale. Mettendo in evidenza, ponendo in discussione, denunciando, esponendo senza commento o evocando metaforicamente, tra passato e presente, Occidente e Giappone, un Giappone attuale e un Giappone bombardato:
unica nazione colpita dall'atomica.
Il nuovo video nasce da immagini realizzate in Giappone...una ragazza che a Shibuya sta ballando.... ed immagini documentaristiche riguardanti esperimenti atomici. il suono arriva dal primo video di Cagol dedicato alla tematica atomica, realizzato nel 1995 e presentato nel 96 al selezionatissimo Video Forum di ArtBasel... ri-mixato con suoni contemporanei giapponesi.
Alla video installazione si aggiungono una serie di immagini stampate su pietra, come miniature, come epigrafi immortali, che si dislocano nelle postazioni dei cannoni incrociando spazialità e temporalità.

Le opere d'arte contemporanea di Stefano Cagol invadono pacificamente e simbolicamente il forte austriaco che si affaccia sui ghiacciai dell'Adamello alle porte del Passo Tonale, amplificando e attualizzando l'atmosfera carica di storia che pervade le antiche e poderose mura di pietra. Le forme espressive attuali utilizzate dall'artista - come fotografia, video, installazione - si trovano così a stretto contatto con un ambiente dall'identità molto forte, austera, e interagiscono con questa specifica situazione espositiva attraverso un percorso installativo pensato appositamente. Le opere interagiscono con gli spazi, con le pietre, con il paesaggio circostante dando vita ad un progetto site-specific, quindi ambientale, che interviene sull'intera superficie del forte. Trasformando il forte bellico, chiamato originariamente in tedesco werk, in una roccaforte sospesa tra culture differenti, ideologismi opposti, momenti storici differenti, ma conflitti costanti.

Il meccanismo espressivo innescato da Cagol per coinvolgere nella riflessione il pubblico ampio del forte in questa inedita dimensione sospesa tra storicità e contemporaneità si muove continuamente da una resa asettica, senza commenti, ad un lessico più simbolicamente iconografico. Le immagini di molteplici urgenze contemporanee, quotidiane o lontane, sono stampate su pietra, che riprende la durezza delle pareti del forte e sono poi opposte alle vecchie foto documentative del forte così come a riprese di esperimenti atomici, ampliando la riflessione ad un punto di vista universale, che supera confini spaziali e temporali. Questo approccio che si rivolge all'idea in se stessa di conflitto viene ripetuto e distillato nell'intervento video. L'artista attraverso esso individua un simbolo dell'isolamento, dell'inavvicinabilità dell'Altro, dell'incapacità di comunicare. La bomba atomica è presa come simbolo estremo che accomuna ieri e oggi, attraverso l'innesto di immagini del Giappone attuale e di un Giappone che ha provato la tragedia dell'atomica. In questo modo viene evocata l'atavicità del contrasto tra gli esseri viventi, condizione imprescindibile della sopravvivenza sulla Terra. Anche se l'uomo ha superato ogni soglia, arrivando al paradosso del conflitto capace di cancellare la vita sul Pianeta.

Non resta che la resa. Tre Bandiere Bianche sostituiscono gli emblemi nazionali, all'esterno del forte, sulla vallata, una bandiera che Cagol ha sventolato e sventolerà in altri luoghi dell'arte e in questo caso significativamente in un luogo dove la guerra c'è stata.

Stefano Cagol è nato a Trento nel 1969. Ha studiato all'Accademia di Brera e alla Ryerson University di Toronto. Lavora in Italia e New York. In guigno-luglio 2005 Cagol partecipa alla mostra "Atomica. : Making the Invisible Visible alla Lombard Freid Fine Arts di New York con il video "Monito" sul tema della bomba atomica esposto nel '96 nella sezione "Video Forum" alla Basel Art Fair, presentato dallo Studio Raffaelli

Ombretta Agrò Andruff è curatrice indipendente d'arte contemporanea, nata a Torino, vive a New York dal 1998. Da anni sta portando avanti una ricerca sul tema della bomba atomica affrontando il lavoro di artisti internazionali. Ombretta Agró Andruff ha organizzato mostre personali e collettive in Europa e negli Stati Uniti. Nel 2001 é stata invitata dal Whitney Museum of American Art a tenere una conferenza sulla sua attivitá curatoriale. Da allora ha tenuto conferenze e lectures presso la School of Visual Arts, Engine 27, il Pratt Institute e la New York University. Nel settembre del 2005 é stata invitata a partecipare ad un simposio intitolato After Hiroshima a Londra nel quale presenterá il progetto ATOMICA: Making the Invisible Visible.

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA:
Studio d’Arte Raffaelli
Nuova sede: via Marchetti 17, 38100 Trento
Tel +39.0461.982595
Fax +39.0461.237790
studioraffaelli@tin.it


organizzazione: Comitato Forte Strino - Comune di Vermiglio - in collaborazione con Studio d'Arte Raffaelli

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