Scuola e società in Trentino (1945-2006). Una storia.

Sabato 18 gennaio, ad ore 17.00, lo storico Quinto Antonelli presenterà, presso il Salone Clesiano del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, a Cavalese, la sua ultima fatica letteraria: Scuola e società in Trentino (1945-2006). Una storia. A dialogare con il già ricercatore presso la Fondazione Museo storico del Trentino sarà Tommaso Dossi, responsabile dell’Archivio dell’ente comunitario fiemmese.

Il libro, pubblicato nel 2023 dalla Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, esce a dieci anni di distanza da un altro volume curato da Antonelli per la casa editrice Il Margine: Storia della scuola trentina. 

Tale saggio prendeva in considerazione un periodo molto lungo, raccontando la storia e l’evoluzione del sistema scolastico locale dall’umanesimo al fascismo. Il testo che verrà presentato a Cavalese, il 18 gennaio, riparte proprio dal 1945 per arrivare al 7 agosto 2006: data segnatempo in cui venne approvata la legge quadro Salvaterra, con cui si disciplinò l’attuale piano educativo di istruzione e formazione della Provincia Autonoma di Trento.

Nel libro di Antonelli i lettori, più che le vicende dell’istituzione scolastica, troveranno il racconto dei processi educativi inseriti nel loro contesto socioculturale, attraversato e animato da progetti politici, idee pedagogiche, motivazioni religiose, convinzioni e comportamenti pratici, simboli e miti dell’immaginario collettivo. La storia della scuola è, principalmente, una storia collettiva, nella quale alcuni protagonisti, nel bene o nel male, hanno lasciato tracce più durature.

Fra di essi, secondo l’autore, ci sarebbero figure di politici come Remo Albertini, Bruno Kessler e Vincenzo Passerini, di religiosi, come don Giulio Tomasini e don Giulio Delugan, di “uomini di scuola”, come Giovanni Gozzer e Umberto Tomazzoni, ma anche e soprattutto di giovani studenti: “…sia quando se ne stanno ben composti nei loro banchi…sia quando fanno irruzione sulla scena pubblica…”.

Il libro traccia dunque un profilo fino ad ora mai tentato, in un campo dove la storiografia educativa è decisamente scarsa se non addirittura assente. Ad Antonelli va dato il merito di aver rintracciato numerose fonti, come i documenti d’archivio scolastici, gli articoli della stampa quotidiana, alcune inchieste sociologiche, le scritture autobiografiche e  i testi prodotti dagli studenti dentro e fuori dalle aule, che hanno così permesso di ricostruire un quadro unitario per una storia della Scuola e società in Trentino.