Berlin, Tiergartenstrasse. L’altra Shoah

Proiezione del documentario curato da Franco Delli Guanti e dedicato all'Aktion T4 e allo sterminio dei disabili

Cinema

Ci sono anche Alex Zanardi, Marco Paolini e il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni tra i testimoni del documentario di Anffas Trentino che racconta la terribile vicenda della Shoah dei disabili.

Dopo un anno di riprese in numerose località della Germania e in numerose località italiane è pronto il documentario «Berlin, Tiergartenstrasse. L’altra Shoah» che di fatto trasferisce sullo schermo la mostra che Anffas Trentino da un paio di anni sta portando in tutto il Trentino per far conoscere una tragica pagina di storia per molti anni rimasta chiusa nei cassetti e sconosciuta ai più: la Shoah dei disabili. Il progetto, noto come “Aktion T4”, che fu una sorta di mostruosa prova generale della Shoah di cui furono poi vittime ebrei, zingari, dissidenti politici, deportati militari. Realizzato in nome della purezza della razza e del risparmio di risorse economiche, Aktion T4 ebbe inizio prima dei campi di concentramento e terminò addirittura dopo la liberazione. Nelle motivazioni che portarono prima alla sterilizzazione forzata, poi direttamente all’uccisione dei disabili, si trova l’assurda giustificazione a tale aberrazione: Hitler e il suo governo poterono infatti concepire un simile piano perché le loro idee poggiavano su basi scientifiche, politiche e culturali diffuse all’epoca in Paesi civilissimi, e che ahimè ancora oggi ritroviamo nelle decisioni di alcuni Paesi europei che, ad esempio, ammettono l'eutanasia nei confronti dei disabili o che, come la Corea del Nord, utilizzano disabili per esperimenti altrettanto cruenti e feroci. Filo conduttore del documentario, curato da Franco Delli Guanti, è il professor Michael von Cranach di Monaco di Baviera che si è messo a disposizione per dare consulenza scientifica nella realizzazione del film.

Il documentario prende le mosse da alcuni «orrori» che vengono commessi ancora oggi come ad esempio quello di un pediatra olandese che nel 2004 ammise che la sua équipe aveva praticato l’eutanasia su ventidue neonati affetti da spina bifida oppure dal fatto che la Danimarca ha annunciato che entro il 2030 raggiungerà l’obiettivo di diventare uno Stato «Down Syndrome free». Quando una vita è degna di essere vissuta? È la domanda di fondo che accompagna l’intero film. La storia raccontata si è svolta più di settant'anni fa eppure ancora oggi può essere attuale, ancora oggi – seppure sotto altri termini - si può ripetere. Tutto iniziò a Berlino nel 1939 sulla Tiengartenstrasse dove si trovava una villetta che fungeva da quartiere generale del progetto nazista. L’aspetto grave della vicenda è che le uccisioni, gli esperimenti e le sofferenze inflitte a questi poveri disgraziati non avvennero per mano delle SS ma furono opera di illustri psichiatri, medici di famiglia, direttori di ospedali e di infermieri. Il viaggio di Franco Delli Guanti è iniziato da Kaufbeuren, cittadina a poco meno di cento chilometri di distanza da Monaco di Baviera. Qui negli anni '80 arrivò quale direttore un giovane medico, Michael von Cranach, chiamato a mettere in pratica la riforma psichiatrica attuata dal governo tedesco. Gli archivi che si trovavano negli scantinati nascondevano dei segreti terribili. È soprattutto grazie a quest'uomo se oggi possiamo conoscere l’atroce progetto di eutanasia nazista compiuto a danno di circa trecentomila disabili e malati mentali. Tutto iniziò in nome della purezza della razza e del risparmio di risorse economiche. Le gravi difficoltà economiche derivate dalla grande crisi del ’29 si facevano ancora sentire. Perchè spendere soldi per disabili e malati mentali quando invece le risorse potevano essere utilizzate per la società sana? Hitler e i suoi uomini attuarono una mostruosa manipolazione delle coscienze nelle scuole, attraverso una propaganda capillare fatta di film proiettati in tutte le sale cinematografiche, di manifesti che tappezzavano ogni strada e di opuscoli distribuiti ovunque. Tra i protagonisti del racconto c’è anche Virginia Reggi, dell’Anffas dell’Emilia Romagna che ha curato la mostra più volte esposta in Trentino. Molto efficaci nel documentario sono una serie di brevi spezzoni tratti dallo spettacolo «Ausmerzen» di Marco Paolini. L’attore veneto con grande generosità e convinzione si è messo a disposizione di Anffas Trentino per dare un plus valore al film. Terminata la parte storica, il documentario nella parte finale si sofferma sulla domanda iniziale: quando una vita è degna di essere vissuta? Molto toccanti sono le testimonianze del Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, e del campione sportivo Alex Zanardi. Il film è disponibile su DVD.

Costi

Entrata gratuita


organizzazione: Biblioteca civica di Riva del Garda

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