L'eterna attualità del mito

Ercole e Ciclope, due sculture di Lorenzo Haili

Lorenzo Haili, Ercole, ultimo decennio XVII secolo, legno intagliato, dorato e parzialmente dipinto, cm 90 [ @Soprintendenza per i beni culturali, Provincia autonoma di Trento]

Nel 2007 la coppia di sculture venne individuata nello stand della galleria madrilena Artemisia.Arte antica, allestito a Firenze in occasione della Biennale internazionale dell’antiquariato. L’attribuzione su base stilistica al trentino Lorenzo Haili (Fisto in Val Rendena, 1643 – Parma, 1702) portò alla decisione di avviare subito le pratiche per l’acquisto, evitando che le opere potessero nuovamente espatriare.

Le due statue si inseriscono a pieno titolo nella produzione di Haili (Hail, Heil, Haiel, Aili, Ayli): le connota il consueto dinamismo della composizione, dal panneggio realizzato con pieghe spezzate, quasi in un sovrapporsi di lamine metalliche, alla resa anatomica dei corpi, dalla caratteristica fisionomia dei volti alla posa teatrale e scenografica dei personaggi, identificabili come Ercole, con la clava e la pelle del leone Nemeo, e un Ciclope, con il martello in quanto aiuto di Vulcano nella sua fucina.

Il confronto con le Quattro stagioni della Rocca dei Meli Lupi a Soragna (1701, Sala del trono e Camera nuziale) dimostra l'allontanamento dalle forme più marcatamente nordiche ereditate dal padre scultore, originario di Ulm, e il raggiungimento della piena maturità artistica, dopo le esperienze cremonesi e mantovane che lo videro operoso con i fratelli Antonio, Andrea e Angelo.

A Parma e nel ducato di Ranuccio II Farnese, del quale fu scultore di corte dal 1677 al 1681, Lorenzo Haili godette di grande prestigio, rimanendovi sino alla morte. A lui va il merito di aver aggiornato in senso barocco la scena artistica locale, importandovi elementi romani già riscontrabili nei quattro paracamini del Palazzo Farnese di Piacenza, che lo scultore trentino realizzò verso il 1685.

La forte connotazione stilistica romana caratterizzerà tutta la sua produzione sino all'attività nella Rocca di Soragna, dove lo scultore è documentato a più riprese, dal 1695 al 1701, al servizio del marchese Gian Paolo Meli Lupi. A quegli stessi anni e al medesimo contesto vanno probabilmente riferite le due presenti sculture per l'uso diffuso della doratura, per la riproposizione delle stesse coordinate stilistiche nella resa dei panneggi, delle fisionomie dei volti e degli atteggiamenti enfatici dei due personaggi mitologici. La mancanza di una più precisa documentazione dell'attività svolta da Haili nella Rocca e al contempo il diffuso favore di cui godevano temi a carattere mitologico, costringono a relegare nel campo delle ipotesi la suggestiva possibilità che la collocazione originaria dei pezzi fosse proprio Soragna: qui peraltro le vicende di Ercole, evidentemente care ai committenti per gli ovvi significati allegorici, sono narrate più volte pittoricamente nella sale e plasticamente nello stesso giardino.

Il testo è tratto da:

L. Giacomelli, Schede 66-67, Ercole e Ciclope, in Tesori dal Passato. Arte e storia in dieci anni di acquisizioni, a cura di L. Dal Prà e L. Giacomelli, Trento 2014, pp. 262-264

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Le opere sono state acquisite al patrimonio provinciale con determinazione n. 304 del 17 dicembre 2007; fanno parte delle collezioni in mostra del Museo del Castello del Buonconsiglio, con inventario n. 496190 e n. 496191.
Nel 2014 la Soprintendenza ne ha curato il restauro, progettato e diretto da Elvio Mich con la collaborazione di Vito Mazzurana e Roberto Perini, a opera del restauratore Antonello Pandolfo; Paolo Poier ha realizzato il nuovo basamento statua di Ercole. Sono state effettuate analisi chimico-stratigrafiche delle policromie a cura di Stefano Volpin, analisi xilologiche a cura di Mauro Bernabei del CNR - IVALSA, e riprese radiografiche a cura di Davide Bussolari.

Per saperne di più:

D. Cattoi, Un percorso a ritroso nella biografia di Lorenzo Haili (con una postilla al corodell'Inviolata a Riva del Garda”, in Tesori dal passato cit., pp. 146-155

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A. Pandolfo, Nota di Restauro, in Tesori dal passato cit., pp. 265-267

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Per approfondire:

D. Cattoi, in Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento, a cura di A. Bacchi-L. Giacomelli, Trento 2003, II, p. 164

D. Cattoi, Per l’attività di Lorenzo Haili a Cremona e a Parma: nuove prospettive di ricerca, in “Parma per l’arte”, 13, 2007, 1, pp. 53-74: 59

La Collezione Cagnola. II. Le arti decorative. Arazzi – Sculture – Mobili – Ceramiche, Busto Arsizio 1999, Mario Scalini schede 49-50

S. Guerriero in La Escultura en Europa: (belleza en tres dimensiones): escultura de los siglos XIII al XX, catalogo di Artemisia - Arte antica, Madrid 2006


21/05/2020

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