"Alla scoperta delle incisioni rupestri del Monte Baldo e Lago di Garda"
Pubblicato lo studio che propone una rivisitazione delle incisioni con nuove letture e possibilità interpretative
"Alla scoperta delle incisioni rupestri del Monte Baldo e Lago di Garda”, autori e curatori Domenico Nisi, presidente Sintesi-museo didattico e Marta Villa, presidente Club UNESCO di Trento.
Dei contenuti ci offre un'anticipazione Marta Villa:
La pubblicazione è stata ideata e realizzata dall’Associazione Sintesi-Museo Didattico, che da anni lavora sul territorio di Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige, organizzando esperienze ed eventi significativi che favoriscano la crescita delle persone e che possano così più facilmente diventare cittadini attivi nella propria comunità. L’opuscolo permette una migliore conoscenza e fruizione del Monte Baldo che si affaccia da un lato sulla Valle dell’Adige e dall’altro affonda i propri pendii nel Lago di Garda, attraverso la riscoperta di un territorio straordinario che da millenni è stato attraversato dall’uomo tanto da lasciare incisi nella roccia segni indelebili del suo passaggio. Intento della pubblicazione è inoltre quello di provocare una rivisitazione delle incisioni con nuove letture e possibilità interpretative che ampliano così le conoscenze culturali e scientifiche già acquisite su questo patrimonio. Questa modalità di visita, andare alla scoperta, provoca entusiasmo ed emozione nelle persone di tutte le età suscitando amore sia per la propria terra sia per la propria identità: questo patrimonio inestimabile dell’umanità testimonia la millenaria presenza dell’uomo in questo territorio e il suo bisogno di comunicare con gli altri e di lasciare una traccia del suo passaggio.
In particolare per il territorio dell’Alto Garda sono da segnalare le incisioni presenti sulla parete di Daine, segnalate nel 1978 da Domenico Nisi, nel comune di Nago-Torbole che ricordano la presenza, probabilmente tardo medievale, di un eremita. I petroglifi infatti si trovano in corrispondenza di una diaclasi della parete rocciosa dove a diversi metri da terra, si trova una piccola grotta; sullo sperone di roccia sporgente verso l’esterno della stessa, è stata scavata una grande coppella circolare annerita per il probabile uso di olio da lanterna. Il riparo è protetto da un muretto a secco e c’è anche una nicchia ricavata nella pietra da chi abitando lì per diverso tempo, l’ha utilizzata come probabile giaciglio. Nella parete frontale di roccia sottostante si possono ammirare delle croci patenti cristiane e delle figurazioni devozionali ancora da interpretare, forse di probabile origine eretica, mentre alla base della stessa, nel cumulo di pietrisco di distacco dalla roccia, si sono rinvenuti alcuni frammenti di ceramica graffita del XV sec.
A Riva del Garda invece abbiamo la testimonianza del ritrovamento umano della Busa Brodeghera-Monte Baldo, (Monte Altissimo, territorio di Nago-Torbole) a 1950 m. di quota, ricostruita al MAG. Lo scheletro di uomo datato intorno al V/IV secolo a. C. è stato rinvenuto all’interno di una nicchia in un profondo pozzo carsico, con se aveva un coltello e una fibula. Non si è ancora riusciti a chiarire le circostanze della sua morte che appaiono misteriose: un sacrificio o una caduta accidentale? Questo morto potrebbe essere legato anche al ritrovamento (Nisi, 1980) di una scritta in alfabeto reto-etrusco (V/IV secolo a. C.) presente su di una roccia all’interno di una grotta a circa 1100 m. sopra Malcesine a tre ore di cammino dalla Busa Brodeghera.
Infine nel territorio di Arco abbiamo le numerose incisioni di Val Troiana che testimoniano un probabile micro-pellegrinaggio dedicato alla figura di San Lorenzo: le testimonianza di questa attribuzione lungo la via sono diverse. Le figure incise sono prevalentemente di carattere religioso e devozionale: si possono ammirare graticole (riferibili al culto del santo martire), cerchi raggiati, croci di diversa fattura, orme, merler e diverse roncole che sembrano essere un segnale costante di tutto il percorso. L’itinerario è molto suggestivo e si consiglia di percorrerlo a piedi lungo l’antica strada selciata dove si possono ammirare, se si fa attenzione, i solchi provocati dal passaggio di carri o slitte. Lungo il percorso molti sono i segnali di questa presenza religiosa: le incisioni si trovano in punti significativi che per la stessa conformazione ambientale suggeriscono riflessioni spirituali o momenti di sosta per la preghiera. Interessante notare che le chiese che si trovano all’inizio e alla fine del percorso erano entrambe dedicate a San Lorenzo".
Marta Villa - Marta Villa - PhD in Alpine, Food and Identity Anthropology,collaboratrice della cattedra di Antropologia Culturale Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università di Trento, Presidente Club UNESCO di Trento
14/10/2015