Archeologia e numismatica in Val di Sole

Oggi a Ossana la presentazione del volume sui ritrovamenti numismatici nella Val di Sole fra l'età romana e la fine del medioevo

Venerdì 28 aprile, alle ore 20.30, a Ossana, nella Sala Arancio del Municipio, sarà presentato il libro “Archeologia e numismatica in Val di Sole” a cura di Alberto Mosca e Nicoletta Pisu con contributi di Michele Asolati, Beata T.Marcinik, Alberto Mosca e Nicoletta Pisu. La pubblicazione è realizzata dal Centro Studi per la Val di Sole in collaborazione con il Comune di Ossana, la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento e il Castello del Buonconsiglio.

Compresa tra due territori, la Valcamonica e la Val di Non, aree di primaria importanza dal punto di vista archeologico, la Val di Sole non ha goduto nel tempo della stessa attenzione da parte degli studiosi.

Piuttosto limitati i ritrovamenti archeologici fortuiti, non particolarmente numerose le indagini condotte con criteri scientifici, la storia della valle difetta dell'apporto della cultura materiale, benché in anni recenti abbiano visto la luce alcune pubblicazioni che danno conto di scavi e ricerche. In tale panorama si inserisce il nostro lavoro, che ha inteso esplorare un ambito particolare e magari poco conosciuto come quello numismatico.

Questo volume infatti, attraverso i contributi dei quattro autori coinvolti, si propone di ricostruire un quadro dei ritrovamenti numismatici nella Val di Sole per il periodo compreso fra l'età romana e la fine del medioevo, combinando dati desunti dalle fonti edite e storiografiche con i risultati delle indagini archeologiche. In particolare sono state raccolte tutte le notizie disponibili sui rinvenimenti avvenuti tra Otto- e Novecento; si procede ad un attento esame del materiale numismatico di accertata provenienza solandra oggi conservato nelle collezioni del Castello del Buonconsiglio di Trento; si discutono i dati emersi nel corso degli scavi condotti negli ultimi anni dalla Soprintendenza provinciale nelle chiese di San Lorenzo e di Santa Brigida di Dimaro-Folgarida, di Sant'Agata a Piano di Commezzadura e di San Vigilio di Ossana, oltre che, sempre a Ossana, nel Castello di San Michele.

Emerge, sostanziale, la differenza fra le informazioni date dal rinvenimento casuale e quelle connesse al reperto registrato nel suo livello di giacitura: nel primo caso, complice un'inevitabile selezione dovuta al legame fra l'oggetto ed il suo valore venale o di prestigio o di bellezza, l'utilità si risolve nella sola possibilità di registrare l'arrivo sul territorio di alcuni tipi monetari; nel secondo caso, il contesto aiuta a comprendere le dinamiche sottese alla presenza del numerario.

Emerge, inoltre, l'estrema difficoltà nel riconoscere relazioni certe fra le monete descritte nelle fonti otto- novecentesche ed il materiale conservato nelle raccolte del Buonconsiglio, ancorché, in molti casi, ingressato negli stessi anni.

Nonostante tali limiti, questo lavoro ci pare riesca a tracciare un interessante profilo della circolazione monetaria in Val di Sole nel lungo arco cronologico preso a riferimento.

Alberto Mosca e Nicoletta Pisu

27/04/2017