Ascolto la vita. Scolpisco ciò che sento La Via Crucis di Othmar Winkler per la chiesa di Maria Bambina a Trento

C'è tempo fino al 14 novembre per visitare la mostra dedicata a una delle opere più discusse di Othmar Winkler 

Via Crucis - stazione I, 1952

Una mostra che approfondisce una delle opere più discusse e forse la più originale di Othmar Winkler: la Via Crucis realizzata nel 1952 per la chiesa di Maria Bambina di Trento Si trattò di una commissione molto travagliata, basti pensare che i forti contrasti con la committenza furono ricomposti solamente nel 1991, quarant'anni dopo, con la riconciliazione tra Winkler e suor Vincenza Mosca, Provinciale della Congregazione.

A distanza di dieci anni dalla mostra Tra cielo e terra. L'arte sacra lignea di Othmar Winkler 1928-1957, il Museo Diocesano Tridentino, ritorna dunque ad occuparsi di un artista molto apprezzato ma anche fortemente criticato, soprattutto per certe sue interpretazioni del tema sacro.

L'inaugurazione di Ascolto la vita. Scolpisco ciò che sento. La Via Crucis di Othmar Winkler per la chiesa di Maria Bambina a Trento è prevista venerdì 16 settembre ore 17.30 presso il Museo Diocesano Tridentino con l'intervento di don Marcello Farina.

Il percorso, visitabile fino al 14 novembre al piano terra del museo, si compone di 16 stazioni (due in più - il Prologo e l'Epilogo - rispetto alle consuete 14), e già questa scelta dell'artista fu fonte di indignazione da parte del clero e di ostilità nel pubblico.

Ma non era solo questo. Basta guardare l'opera con gli occhi del presente per rendersi conto di quanto essa dialoghi con il contemporaneo sia per la simbologia che utilizza, sia per i temi che tratta. Risulta comprensibile che agli inizi degli anni cinquanta, appena lasciata alle spalle la seconda guerra con il suo carico di sofferenza, una simile interpretazione potesse destare interrogativi e persino una certa ostilità. Metteva in primo piano, infatti, un universo molto distante da quello al centro del pensiero ecclesiastico in quel periodo storico.

Ciò che catalizzò le critiche dell'ambiente ecclesiastico fu soprattutto un linguaggio artistico di rottura, molto distante dalla 'bellezza' ripetitiva ma rassicurante della produzione sacra del tempo.

Il complesso che da 120 anni ospitava le “Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa”, dette di Maria Bambina, è stato recentemente acquistato dalla Provincia Autonoma di Trento. Di conseguenza gli arredi liturgici della chiesa sono stati trasferiti in altri luoghi di culto e in parte depositati presso il Museo Diocesano Tridentino. Tra i beni custoditi provvisoriamente dal Diocesano c'è appunto la Via Crucis. Da questo, l'occasione della mostra che permetterà anche di riflettere sul valore del patrimonio culturale per la nostra società e per parlare dell'importanza di un senso di responsabilità condivisa relativa alla sua protezione. In occasione della mostra saranno attivate diverse iniziative di valorizzazione: incontri, approfondimenti e visite guidate, la prima delle quali si terrà domenica 18 settembre alle ore 16.00.

Othmar Winkler

(Brunico 1907 - Trento 1999)

Nato a Brunico, in seguito all'abbandono della famiglia da parte del padre si trasferisce a Bressanone, dove viene affidato alle suore. Dopo un periodo trascorso a Velturno per frequentare le scuole elementari, si iscrive al Ginnasio presso i Padri Agostiniani di Novacella. Nel 1926 consegue il diploma della Scuola Professionale per Apprendisti scultori a Ortisei.

Quattro anni dopo si trasferisce a Roma dove frequenta i corsi dell'Accademia di Belle Arti. Entra a far parte degli ambienti artistici e culturali romani, tra cui il salotto di Margherita Sarfatti, senza tuttavia interrompere i rapporti con il mondo tedesco. Nel 1932 Benito Mussolini gli commissiona il proprio busto, a conferma di un percorso artistico ormai ben avviato e spesso tangente al fascismo. Nel 1933 è a Berlino, dove frequenta l'Accademia di Belle Arti. Qui esegue il ritratto di Goebbels e di Van der Lubbe, presunto autore dell'incendio del Reichstag. Dopo alcuni spostamenti in Austria, Norvegia e Germani per completare la propria formazione e partecipare a iniziative espositive, nel 1939 rientra in Italia. Al termine del primo conflitto mondiale si trasferisce a Sarnonico, dove realizza gran parte delle sue opere scultoree sacre. Una profonda crisi mistica lo porterà a dedicarsi, tra il 1946 e il 1951, quasi esclusivamente alla produzione sacra.

Trasferito definitivamente a Trento nel 1953, abbandona l'uso del legno per dedicarsi al bronzo. Da allora sono parecchie le mostre personali e le partecipazioni a mostre collettive. Riceve diverse commesse pubbliche, come il ciclo di sei bassorilievi bronzei, la Storia della gente trentina, per il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento.

La sua ultima mostra personale, Il mondo contadino, si tiene a Lana. Il 23 aprile del 1999, presso il centro Culturale Rosmini, Gabriella Belli e Renzo Francescotti con "Omaggio a Othmar Winkler" festeggiano i suoi 93 anni. Othmar Winkler muore il 22 agosto di quell'anno.


09/09/2016