Cattedra del Confronto 2018

Oggi al centro del dialogo lo sfaccettato tema dell' "essere madri"

Con lunedì 5 marzo, e per altri due lunedì consecutivi, torna a Trento la "Cattedra del Confronto", organizzata dall'Ufficio diocesano Cultura e Università. Ancora una volta i temi al centro del dialogo, affrontato da  una prospettiva laica e una religiosa, si pongono al centro dell'interesse del contemporaneo, affrontandone alcuni nodi cruciali.

Si parlerà infatti di "essere", declinandolo secondo tre stati: quello di figli, di madri e di padri. Tre approfondimenti su tre ruoli i cui contorni oggi non sono più così definiti come lo erano in passato. Nella società liquida di Bauman nulla infatti sembra destinato a rimanere stabile e, all'interno di questa mobilità, la ricerca di nuovi equilibri è continua, spesso faticosa.  

Dopo l'apertura della Cattedra 2018 con Ivano Dionigi, professore di lingua e letteratura latina presso l’Università di Bologna, di cui è stato rettore dal 2009 al 2015, in dialogo con la biblista Marinella Perroni sul tema «essere figli» oggi sull' «essere madri» interverranno la filosofa Carla Canullo, autrice tra l'altro del libro Essere madri. La vita sorpresa (Cittadella editrice) e il teologo Giovanni Cesare Pagazzi, mentre il 19 a parlare di «essere padri» saranno la psicologa Barbara Massimilla e il pedagogista Ivo Lizzola.

Gli incontri si svolgeranno a Trento presso la sala della cooperazione di via Segantini alle 20.45.

"Vita e sorpresa sono due parole semplici, immediatamente comprensibili, che facilmente scorgiamo e cogliamo nella nostra esperienza - scrive Canullo nel suo Essere madri. La vita sorpresa -. Vita, vivere è innanzitutto quanto appartiene alla sfera del bios, ossia il nostro corpo naturale, il nostro essere sessuati, il nostro essere parte del regno dei viventi; insomma, è un “dato biologico” cui apparteniamo. Apparteniamo infatti a un corpo, alla “natura”, a un ambiente che ci dà di che vivere. Con il nostro corpo, inoltre, nasciamo in una famiglia cui, anche, apparteniamo. Un appartenere semplice, che non scegliamo, che ci troviamo addosso, inseparabile da noi stessi, con il quale ci identifichiamo; o anche, dal quale possiamo scegliere di separarci recidendo i legami che con esso abbiamo in quanto 'ce li troviamo addosso'.

Da qui la filosofa Canullo partirà con il suo approfondimento, affiancandolo alla prospettiva che percorrerà il teologo Pagazzi.


12/03/2018