Donne al centro della scena

40 appuntamenti, 8 realtà teatrali, quattro incontri letterari con le autrici: la questione femminile attraverso lo sguardo dell'arte

Di grande soddisfazione per il risultato di lavoro congiunto e di collaborazione iniziata lo scorso anno parla l’assessora alle pari opportunità Sara Ferrari presentando Donne al centro della scena, la rassegna composta di 12 spettacoli teatrali, 40 appuntamenti (21 in calendario, 19 in fase di programmazione), 8 realtà teatrali e quattro incontri letterari con le autrici. L’iniziativa è organizzata dall'assessorato alle pari opportunità in collaborazione con il Servizio attività culturali. Il primo degli appuntamenti in agenda è per oggi, venerdì 3 agosto a Forte Strino a Vermiglio con lo spettacolo "La guerra di Tina" messo in scena dall'Associazione culturale Aria.

“Una proposta mirata a portare capillarmente sul territorio occasioni culturali con tematiche che sollecitano la riflessione sulla questione femminile nelle sue diverse declinazioni – osserva Ferrari -. Stiamo parlando di utilizzare lo strumento del teatro per affrontare la questione non ancora risolta della piena parità di diritti reali uomo donna, e per questo obiettivo lo strumento artistico risulta di maggior comprensione da parte del pubblico rispetto, ad esempio, a una conferenza tradizionale. Si tratta della possibilità data ai territori di contare sulla presenza diffusa del Sistema bibliotecario Trentino, il rimpianto è che si sarebbe forse potuto iniziare molto prima perché i risultati soddisfacenti ci dicono che quello delle biblioteche è il canale giusto per raggiungere le persone, anche in periferia”, conclude l'assessora.

La dirigente dell’Agenzia del lavoro Antonella Chiusole si sofferma invece sui quattro incontri con le autrici, “nomi del panorama Trentino appartenenti a generazioni diverse: Antonella Bellutti, Sarah Carrozzini, Isabella Bossi Fedrigotti e Chiara Valentini".

Sara Guelmi, la direttrice del Sistema Bibliotecario Trentino, sottolinea che con questa rassegna “ormai si è acceso un fuoco e sarà ora difficile spegnere l’incendio. Forse perché siamo donne abbiamo trovato subito l’idea operativa e trasformata in realtà. I bibliotecari hanno capito il valore della proposta e l’hanno declinata all’interno della loro offerta tradizionale che supera lo stereotipo della biblioteca come luogo chiuso e polveroso, e diventa invece piazza di incontro".

Queste le proposte in calendario:

La guerra di Tina
Lo spettacolo teatrale “La Guerra di Tina”, dell'Associazione culturale Aria, è ambientato durante il Primo conflitto mondiale. Si tratta di un monologo di una ragazza che racconta gli eventi che hanno portato al suo arresto e a quello della madre, della prigionia nel campo di Katzenau e quindi del ritorno alla vita in paese nel primo dopoguerra e durante gli albori del Fascismo. I temi trattati sono la condizione femminile, ieri e oggi, il rapporto fra potere e popolazione guerra e oppressione, mentre il materiale storico di riferimento è rappresentato dalle testimonianze di donne trentine arrestate ed internate nei campi di prigionia austriaci o italiani.

Cercasi Ulisse disperatamente
Un’esilarante rilettura umoristica delle avventure di Ulisse proposta da Trento spettacoli. Penelope riadatta, colorisce, ribalta, sdrammatizza e ironizza sulle avventure “eroiche” del marito. E ciò che sembrava un viaggio del divin condottiero alla ricerca della conoscenza, si trasforma in una serie di scoperte “amorose”, trovate commerciali e gossip da parrucchiera.

Io spero in meglio
In questo monologo teatrale, messo in scena da Live Art Teatrincorso, si affrontano con ironia e leggerezza i temi della creatività al femminile, dell’emancipazione attraverso l’indipendenza economica e del riconoscimento del talento.

Gatta cicoria
Gatta Cicoria è un concerto spettacolo di Bottega buffa, un viaggio teatral-musicale sensibile nella memoria mitica di un caleidoscopio di volti femminili che emergono dall'intreccio di ricordi e destini di una donna. Il destino di Gatta Cicoria è un piatto fumante di polpette appena cotte, di cui può svelare gli ingredienti, ma non le proporzioni.

Una stanza tutta per sè
“Una stanza tutta per sé”, di Multiverso teatro, è la riduzione drammaturgica tratta dal saggio omonimo, scritto da Virginia Woolf nel 1929. Una studiosa deve presentare una conferenza sul tema “la donna e il romanzo” e, spogliandosi della sua identità anziché fare la conferenza racconterà di come è arrivata alla conclusione che, per essere scrittrici, sia necessario conquistarsi una “stanza tutta per sè”. Cosi facendo emergerà una narrazione dove si intrecciano fatti reali e immaginari, visioni e piccoli fatti quotidiani.

All'inizio andava tutto bene
In scena una sedia, un leggio, tre appendiabiti e quattro donne che incrociano le loro storie passando attraverso tre stadi esistenziali: l’inizio, quando andava tutto bene; il “ma poi qualcosa non ha funzionato”; l’infine ovvero come hanno ritrovato se stesse. Nell’intreccio delle quattro biografie avviene la scoperta di un linguaggio comune, di genere; la scoperta della narrazione come cura; la scoperta che il silenzio non ha mai protetto nessuno. "All’inizio andava tutto bene… Uscire dalla violenza si può. Storie di madri, di mogli, di figlie”, questo il titolo della pubblicazione uscita lo scorso anno, deve il suo titolo alla frase che gli addetti ai lavori sentono più di frequente nel raccogliere le testimonianze di donne maltrattate. Si tratta di storie esemplari, private dei dettagli personali, ma non stereotipate: l’obiettivo è quello che altre donne si riconoscano in queste testimonianze e abbiano la forza di dire basta. Tutte le donne qui raccontate sono riuscite ad uscire da percorsi di violenza, grazie al supporto dei Servizi antiviolenza del Trentino.

Sorelle d'Italia
Una lettura spettacolo di Marzia Todero sull’estensione del diritto di voto alle donne e la loro eleggibilità: il 2 giugno 1946, in fila per entrare nel seggio elettorale, le emozioni, le paure, gli entusiasmi e la forza della consapevolezza delle donne, emergono in tutta la loro portata.

Nè serva nè padrona
Spettacolo della compagna teatrale Bottega Buffa dedicato alle figure femminili della Commedia dell'arte e alla loro emancipazione, iniziata nel Cinquecento, e che ancora oggi ispira le attrici contemporanee. Oggi siamo abituati a vedere la figura e la personalità femminili sulle scene, ma nel Sedicesimo secolo in Italia la “Donna in scena” era quasi un’eresia. Le Fraternal compagnie di Commedia dell’arte furono le prime a portare in scena donne coraggiose come Isabella Andreini o Adriana Basile che posero le basi per l'emancipazione femminile, anche in ambito teatrale.

Una Mina: bandiera di seta
La lettura messa in scena dll'associazione culturale Aria trae spunto dalla vicenda storica del primo sciopero organizzato in Tirolo dalle operaie della filanda Tambosi di Lavis. Siamo nei primi giorni di maggio del 1890 e le lavoratrici della filanda protestarono quasi una settimana per ottenere la riduzione delle ore lavorative giornaliere.

Casa di bambole
Una produzione Teatrincorso – Live Art tratto da “Casa di bambola” di H. Ibsen, riletto in chiave contemporanea, coinvolgente, esilarante, grottesca. Donne e uomini coinvolti in un gioco al massacro nell’angusto spazio di una qualunque casa trasformata in “stanza dei giochi”, nella quale a turno si scambiano le parti di bambole e burattinai.

Meglio sole che male accompagnate
Un gruppo di donne si incontra in un parco. Alcune sono amiche, altre non si conoscono, tutte hanno storie da raccontare, gioie e dolori da condividere e su cui ridere in compagnia. Perché ridere fa bene alla salute, aiuta a trovare soluzioni e a recuperare la forza per lottare. Lo spettacolo è proposto dell'associazione Grenzland.

Le streghe di Nogaredo
Dramma teatrale, a cura di Estroteatro, che fa rivivere il processo per stregoneria tenutosi a Nogaredo nel 1647: le accuse, le torture, le esecuzioni capitali, ma anche la morbosità degli inquisitori e le sfrenate fantasie delle donne accusate. Una rappresentazione scenica dal forte impatto emotivo: con gli attori disposti al centro, circondati dal pubblico; i dialoghi vivacissimi, tragicamente vitali, tratti dai verbali degli interrogatori; una triste pagina di storia riproposta ai sentimenti e all’intelletto dello spettatore.


03/08/2018