Il Muse di Mezza estate

Pronti a soffiare tutti insieme sulle quattro candeline?

Visione complessiva del museo [ Foto Roberto Nova. Archivio Muse]

Pronti a soffiare sulle quattro candeline? Perché il Muse di Trento ha già quattro anni e ha solo quattro anni, inverando così la dicotomia di chi con il passare degli anni accresce il dinamismo, la creatività, la voglia di fare.

Quando capita di passare in bicicletta o a piedi nel grande polmone verde che circonda il museo progettato da Renzo Piano viene da chiedersi: ma qui, davvero, prima non esisteva “questo bello”?

Per festeggiare il suo quarto compleanno, il Muse propone un non-stop che dal pomeriggio condurrà a notte inoltrata attraverso un vivace programma di attività, eventi, laboratori e musica. Cuore della giornata sarà l’inaugurazione delle due mostre temporanee Archimede. L’invenzione che diverte e Il gigante incatenato. La battaglia delle dighe sul Mekong cui si aggiunge il grande evento in prima assoluta Sogno di una notte di pi greco estate, con la Banda Osiris, Federico Taddia e Telmo Pievani. Spazio aperto alla fantasia sulle note del Flower Power DJ set: un benvenuto fino a tarda notte a tutte le persone che vorranno rivivere, anche indossandoli, i colori e le fantasie dei mitici anni Sessanta. 

Archimede. L’invenzione che diverte - una mostra sulla figura di Archimede, ingegno del III secolo a.C. - rivela i tanti aspetti del geniale scienziato siracusano illustrando lo straordinario contributo che hanno dato le sue indagini e invenzioni alla conoscenza del mondo antico e dei secoli a venire. Dopo la tappa ai Musei capitolini di Roma, l'iniziativa raggiunge Trento approfondendo una figura cui la tradizione storiografica attribuisce  l’invenzione delle macchine che ritardarono la caduta di Siracusa assediata dai Romani e di congegni come l’orologio ad acqua, il planetario meccanico, la vite idraulica.

La mostra si articola in due filoni principali: il primo a capire la portata del contributo che ha dato Archimede alla crescita delle scienze in età ellenistica. Qui, i visitatori potranno – attraverso la riproposizione filologica delle macchine che la tradizione attribuisce ad Archimede – ammirare modelli funzionanti di congegni e dispositivi, applicazioni multimediali e filmati in 3D che ne visualizzano il funzionamento, consentendo quasi un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio.
I trattati di Archimede sono invece il cuore del secondo filone della mostra. Questi codici manoscritti – acquisiti tramite riproduzioni di altissima qualità – contengono le opere dello scienziato siracusano e racconteranno gli aspetti più significativi della fortuna di Archimede e del suo mito fino alla riscoperta dei suoi testi da parte degli umanisti del XV secolo e all’uso vantaggioso che ne fecero i protagonisti della Rivoluzione Scientifica.

Tra exhibit interattivi, ricostruzioni di macchinari e video multimediali, il percorso al museo racconta dunque le intuizioni di Archimede nel campo della tecnologia meccanica - tanto fenomenali da renderlo l’antesignano del genio e dell’inventore - e offre testimonianze della civiltà tecnico-scientifica del III secolo a.C., periodo durante il quale visse lo scienziato: sullo sfondo, le relazioni tra Siracusa e Alessandria d’Egitto, la città in cui Archimede e numerosi uomini di cultura soggiornarono in quell’epoca.

La mostra è ideata dal Museo Galileo -­ Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze e organizzata da Zètema Progetto Cultura e Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group.

La mostra fotografica Il gigante incatenato. La battaglia delle dighe sul Mekong, propone invece una riflessione ambientalista. Si compone infatti di venti scatti che testimoniano gli effetti della costruzione, lungo il corso del fiume, di trentanove mega-dighe. Nessuna di queste imponenti strutture è stata realizzata conducendo indagini d’impatto ambientale: la mostra racconta le conseguenze di questi colossi sulla natura, sulle persone e sulla sicurezza alimentare di un’intera regione. Il gigante incatenato è una testimonianza incisiva e toccante realizzata dai fotografi del collettivo Ruom, composto dal trentino Thomas Cristofoletti e Nicolas Axelrod con Emanuele Bompan, ideatore del progetto “Watergrabbing”. La mostra è inserita nel progetto “Capitali Trentini - Trentino Global Network” per valorizzare le esperienze dei trentini all’estero ed è sostenuta dalla Provincia autonoma di Trento - Ufficio emigrazione.

Ma non è finita qui. Sarà inaugurato anche Soundscape Visual Io. Sempre. #1, il progetto site specific realizzato per il Grande Tunnel del MUSE, tratto dall'Opera dello Svelamento, Conoscenza e Rinnovamento delle acque del Lago di Molveno 2017. Un'immersione tra i suoni, le immagini e le parole che condurrà il pubblico oltre i confini delle profondità del lago, in un percorso di continuo disvelamento del proprio mondo interiore. 

A ciò si aggiungono le attività nel parco tra le 16 e le 21, che prendono spunto dai principi sviluppati da Archimede. L'acqua, in particolare, sarà la regina di un pomeriggio all'insegna del solleone di metà luglio. Non mancherà il sempre affascinante  Bolle bolle bolle.

Le proposte naturalmente non mancano all'interno del museo, dalle attività per famiglie a tema acqua e creatività archimedea, con brevi letture ad alta voce, animazioni e laboratori manuali.


11/07/2017