Il Simposio di scultura in marmo di Arco

Dal 16 al 29 settembre Ala diventa la città della scultura, con 5 artisti all’opera in un grande laboratorio all’aria aperta.

[ III simposio scultura città di Ala 2019]

Ala, una città dove il rapporto con la pietra è molto radicato, complice la posizione vicina alle cave della Lessinia, del Monte Baldo e del distretto dei marmi di Cavaion, negli ultimi anni si è ritagliata un posto di primo piano nel panorama nazionale delle iniziative di arte pubblica grazie ad un evento unico sul territorio: il Simposio di Scultura in marmo, manifestazione che trasforma per due settimane la cittadina in un laboratorio d’arte all’aria aperta, con 5 artisti che scolpiranno le loro opere sotto gli occhi dei passanti.

Un evento capace di trasformare il piccolo centro in un punto di incontro di esperienze artistiche diversificate, che vogliono stimolare la curiosità e l’interesse dei cittadini non solo per la durata dell’evento, ma a lungo termine, visto che poi le opere andranno in dono alla cittadinanza. 

Nell’idea dei due curatori, Remo Forchini e Mario Cossali, il Simposio (alla sua terza edizione) vuole infatti superare il confine tra pubblico e mondo dell’arte, mettendo direttamente in contatto i visitatori con gli artisti ed aprendo un percorso di coinvolgente promozione della scultura su pietra.  I lavori prenderanno il via lunedì 16 settembre e si concluderanno domenica 29 settembre (gli artisti saranno all’opera dalle 8 alle 19 circa), con un incontro con il pubblico e le istituzioni locali, che riceveranno in dono le opere, nuovo patrimonio del Comune.

I lavori realizzati, infatti, andranno ad arricchire la collezione di sculture raccolta nel locale Parco Bastie, dove è allestito il Parco dell’arte, un piccolo museo en plen air in continuo arricchimento, facendo di Ala un luogo sperimentale per l’introduzione dell’arte nello spazio pubblico in modo non filtrato o mediato: la presenza delle opere in un parco pubblico, infatti, permette un dialogo diretto tra pubblico e arte, privato delle limitazioni imposte dai confini di un museo o di una galleria.
Gli artisti invitati a questa edizione sono Matteo Zeni, Matteo Cavaioni, Rebecca Giani, Eleonora Confalonieri, Davide Vanzo.
L’evento, promosso dal Comune di Ala, quest’anno per la prima volta è realizzato in collaborazione con la Pro Loco di Ala.
 

INFO
Dal 16 al 29 settembre, dalle ore 8 alle 19 circa, presso il Cantiere Comunale di Ala (via della Costituzione)
Tutte le info su www.unplitrentino.it

 

BIOGRAFIE ARTISTI

 

Matteo Cavaioni

E’ nato a Negrar il 21 agosto 1973, vive e lavora nel Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella in provincia di Verona. Ottiene il diploma presso il C.F.P. per il marmo di Sant’Ambrogio e nel 1990 consegue la qualifica in restauro nella medesima scuola. Successivamente nel 2003 consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti di Carrara (MS) e nel 2009 il diploma del biennio di specializzazione in scultura presso l’Accademia di Belle Arti Cignaroli di Verona. Lavora presso lo scultore Giovanni Fasoli all’interno della ditta Fidia e contemporaneamente collabora con la ditta Decorart a vari restauri a Verona e nelle Marche (Jesi, Osimo, Ancona). Tra il 1996 e il 2002 collabora con diversi scultori nel comprensorio marmifero di Carrara (Neelgard, Cremoni, Massari, Balocchi). Dal 2002 è insegnante di tecniche della scultura presso la scuola d’arte P. Brenzoni di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Dal 1999 partecipa a Mostre collettive nazionali (Carrara, Firenze, Messina, Pisa, Verona) e internazionali (Belgio, Austria) oltre a simposi di scultura (Italia, Germania, Austria, Croazia, Bosnia Erzegovina).

Eleonora Confalonieri

E’ nata a Milano nel 1995. Dopo il diploma liceale continua i suoi studi presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, raggiungendo il diploma nella laurea triennale e successivamente nella laurea specialistica in Arti visive indirizzo scultura. Durante gli studi si è interessata alle tecniche di lavorazione del marmo e delle pietre dure e successivamente anche alla sperimentazione di vari materiali plastici. Trova l'ispirazione per i suoi lavori nello studio dei racconti e nelle tradizioni delle culture che va ad esplorare durante i suoi viaggi o simposi in giro per il mondo. Recentemente affronta l'utilizzo di materiali plastici per parlare dei problemi ambientali. La sua ricerca si concentra molto sulle tracce, sul segno lasciato da un'impronta, il corpo indefinito, creatore della traccia del suo passaggio sulla materia. La sua attività è molto legata ad un indirizzo di riqualificazione urbana nella quale ha potuto esprimere sintesi plastiche cariche di pensiero. Ha lavorato soprattutto in area lombarda per committenze pubbliche e private.

Rebecca Giani

E’ nata ad Empoli il 3 febbraio 1996.
Ha frequentato il Liceo artistico Virgilio di Empoli e poi l'Accademia di Belle Arti di Carrara, laureandosi alla triennale di scultura.  Durante questi anni ha partecipato a varie mostre, dando prova di una spiccata sensibilità per il dialogo tra l’opera d’arte e l’ambiente, oscillando felicemente tra la notazione poetica e il discorso monumentale. Tra queste "La pietra vive, scultura nei paesi del fiume", Stazzema (LU), con l'opera in gesso "Appetizing", 2017.  Simposio "White Carrara Downtown",  2017 e 2018; "Forme nel verde", con l'opera in marmo bianco di Carrara "Europa", 2017; "Premio Sergio Dati", Carrara fiera, edizione 2018. 
Vinto il concorso "Vie della scultura", bandito dal gruppo Eletto Art Tour, realizzando "Inno alla Vita" donato all'ospedale S. Jacopo di Pistoia, 2018; "Premio Sergio Dati" 2019, Carrara fiera, con "So che sei passato", marmo statuario; "Maschere e carnevale, chi vuol esser lieto sia..",  Viareggio, 2019; II° Simposio di scultura, "Tracce sulla francigena", Comune di Montignoso, 2019.

Davide Vanzo

Nato a Cavalese nel 1994, figlio e nipote di scultori del legno. La sua formazione avviene dapprima presso la scuola d’arte a Pozza di Fassa e poi all’Accademia della Belle Arti di Carrara. Nella sua opera riflette sulla mancanza di sicurezze del nostro tempo, sull’ignoto. Ha lavorato in vari laboratori di artigianato del marmo tra i quali l’officina d’arte Ponte di ferro, della quale è Presidente.

 

Matteo Zeni

Dopo la Scuola per l’Artigianato artistico di Ortisei si sposta a Carrara per imparare a scolpire il marmo. Per la realizzazione delle sue sculture parte sempre da una riflessione sul materiale e cerca di utilizzare quello che proviene da scarti della lavorazione industriale o scultorea del marmo e del legno. Lui stesso precisa: ”I materiali di cui si compongono le mie sculture sono definiti prodotti di eccellenza territoriale, di cui però utilizzo la parte che non soddisfa le esigenze di produzione, perché antiestetica o scomoda, in una sorta di metafora dell’esistenza di oggi. Siamo abituati a cambiare velocemente tutto e a conferirgli poco valore. Con le mie realizzazioni cerco di ricomporre un pezzo alla volta, dando importanza ad ogni singolo scarto che nell’insieme si incastra con gli altri, creando un’armonia di forme e dando nuova vita a quello che era stato gettato via”. Il suo impegno si traduce nell’innesto della tradizione gardenese nella pratica scultorea esigente dei laboratori del marmo carrarese. Ha partecipato a diverse iniziative e rassegne in quel di Carrara

(fonte comunicato stampa Federazione Pro Loco)


12/09/2019