Il futuro è oggi

Viviamo sull’unico pianeta che abbiamo e stiamo già usando più di quanto gli ecosistemi della Terra riescano a rigenerare. Appellarsi al grande allarme ecologico rischia, però, di generare paura e impotenza, perché non sembra esserci alternativa. Ma la rassegnazione è anche un grande spreco della potenzialità di cambiamento insita in tutte e tutti noi. Perché un futuro ragionevole è possibile.

Perché “il futuro è oggi”. Questo il titolo del nuovo podcast del MUSE che parte dalla Goal zero area nella Galleria della sostenibilità del museo, intreccia conversazioni sulla cultura della sostenibilità per attraversare i territori tematici attigui come la perdita di biodiversità, la crisi climatica, la transizione energetica.

Se guardiamo la questione della sostenibilità umana e ambientale da una prospettiva globale e odierna, ridurre le emissioni di gas a effetto serra, ricomporre le disuguaglianze sociali, cambiare il paradigma di produzione industriale ed economica, può sembrare un’utopia.

In questo podcast, però, proviamo a ribaltare il punto di vista, per guardare con fiducia verso chi nella propria realtà si impegna a diventare agente di cambiamento, anche comunicando l’importanza di una trasformazione non solo di modelli economici, ma anche di stile di vita, a vantaggio di tutte e tutti noi e degli ecosistemi. Potrebbe sembrare una missione impossibile, ma anche quella di costruire la Grande Muraglia in Cina, di trovare una cura per la tubercolosi, di far arrivare un uomo sulla Luna, sembravano tali.

Goal zero, Finanza sostenibile, Storia di una foglia di carta, Sostenibilità umana, Energia a km zero, Un mondo che cambia, questi i titoli degli episodi. In ognuno di loro raccontiamo un tema diverso relativo al concetto di sostenibilità declinato nei suoi tre pilastri: ambientale, sociale ed economico, tramite la voce di esperte/i, ricercatrici e ricercatori e divulgatrici/ori, ma anche rappresentato dalle storie di alcune aziende presenti nella Goal zero area.

Il podcast, prodotto dal MUSE è stato realizzato anche grazie al contributo di: Gruppo Lavazza, BPER Banca, Assocarta, ITAS Mutua, Gruppo Dolomiti Energia, Levico Acque.

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