Karnyx di Sanzeno. Tra storia, archeologia e musica
Giovedì 16 maggio al Conservatorio Bonporti a Trento la presentazione del volume
Sarà presentato giovedì 16 maggio alle ore 10, presso il Conservatorio di musica “F.A. Bonporti”, a Trento, in via S. Giovanni Bosco 4, il volume “Karnyx di Sanzeno. Tra storia, archeologia e musica”.
La pubblicazione di 215 pagine, curata da Ivano Ascari, è stata realizzata nell’ambito del progetto di ricerca “Karnyx di Sanzeno”, avviato nel 2004 dall’Ufficio beni archeologici dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento.
All’incontro interverranno Paolo Bellintani, archeologo della Soprintendenza provinciale, Guido Raschieri, etnomusicologo del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, la presidente di Alteritas Trentino Interazione tra i popoli e Ivano Ascari, docente di tromba del Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento e Riva del Garda.
Usato dai Celti in battaglia per terrorizzare i nemici, il karnyx è uno strumento insolito e curioso, un corno da guerra che terminava in una testa d’animale. Tra i pochissimi esemplari di karnyx rinvenuti in Europa, alcuni reperti appartenenti a due diversi strumenti sono stati ritrovati a Sanzeno, in Val di Non. Il loro studio ha dato vita ad un progetto di ricerca internazionale e multidisciplinare che tra archeologia, musica e sperimentazione ha consentito le ricostruzioni in bronzo e in ottone di quello che oggi è chiamato Karnyx di Sanzeno.
Il progetto di ricerca
Il karnyx di Sanzeno è stato oggetto di un progetto di ricerca coordinato dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento che ha coinvolto nel corso degli anni l’Associazione culturale Alteritas – Interazione tra i popoli. Sezione Trentino, l’Università degli Studi di Genova, il Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento, il Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France - C2RMF, Fucina Ervas e Decima Rosa Video.
Il karnyx è un corno da guerra, una vera e propria arma “psicologica” che oltre a produrre suoni terrificanti aveva un aspetto imponente dovuto allo sviluppo in altezza di quasi 2 metri e alla terminazione raffigurante il muso di un cinghiale oppure di un serpente.
La storia del karnyx di Sanzeno ha inizio negli anni Cinquanta quando l’archeologa Giulia Fogolari durante le ricerche condotte nella località anaune rinviene, nei pressi di una abitazione retica, una “lamina di bronzo a forma di foglia lanceolata con grossa nervatura vuota al rovescio ed elementi di tubo in bronzo facenti parte delle stesso complesso”. La funzione di tali reperti, attribuiti alla seconda età del Ferro, rimane sconosciuta per quasi sessant’anni finché un’altra archeologa riconosce in quei frammenti un’analogia con i karnykes rinvenuti nel sito francese di Tintignac.
La presenza dei resti di due esemplari di karnyx a Sanzeno, importante centro politico, commerciale e religioso del mondo retico tra il V e il II sec. a.C., testimonia i contatti intensi del territorio alpino centro-orientale anche con i popoli stanziati in Europa centrale.
I karnykes sono oggetti preziosi e rari, noti ad oggi in pochi siti d’Europa. Per questo motivo l’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza ha avviato nel 2004 una ricerca multidisciplinare per lo studio dei karnykes di Sanzeno e la ricostruzione prima in ottone e poi in bronzo di quello meglio conservato. Con il progetto “Karnyx di Sanzeno” si è cercato di riprodurre la catena operativa, vale a dire tutti i passaggi messi in atto dagli antichi fabbri per realizzare lo strumento, nel tentativo di recuperare saperi perduti e suoni non più uditi da millenni.
Grazie alla collaborazione con il Conservatorio “F.A. Bonporti di Trento” il karnyx è diventato uno strumento contemporaneo non più utilizzato in guerra o durante i rituali sacri ma un vero e proprio “corno” per il quale comporre e con il quale eseguire nuove composizioni e scoprire inedite sonorità. Lo studio sotto il profilo musicale del karnyx ha portato nel 2019 alla realizzazione da parte del Conservatorio “F.A. Bonporti” del CD “Il Karnyx di Sanzeno. Il richiamo” che contiene 8 brani originali composti per questo insolito strumento.
La ricostruzione in bronzo del karnyx è in esposizione al Museo Retico di Sanzeno dove sono esposti anche i reperti originali risalenti alla seconda età del Ferro, una lamina di bronzo a forma di foglia lanceolata con grossa nervatura vuota al rovescio ed elementi di tubo in bronzo facenti parte delle stesso complesso.
Informazioni
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Via Mantova, 1 - 38122 Trento
tel. 0461 492161
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www.cultura.trentino.it/Temi/Archeologia
(md)
14/05/2024