Namounyi Farè

Un festival di danza che valorizza l’espressione culturale e artistica africana  

“Namounyi Farè”, ovvero "danza tradizionale" è un festival africano che si svolgerà sul territorio della nostra provincia dal 7 al 10 settembre. All'interno del programma del festival, che si articolerà in più giornate ed attività (stage e spettacoli) l’evento “Namounyi Farè - Show” riguarda nello specifico l'allestimento di tre spettacoli rivolti all’intera cittadinanza a cui parteciperanno artisti africani di rilievo internazionale.

L'obiettivo di “Namounyi Farè - Show” è valorizzare e promuovere sul territorio trentino l’espressione culturale ed artistica africana, attraverso le forme della danza, della musica e del canto al fine di far conoscere questo patrimonio culturale a livello della comunità locale e di sensibilizzare l'opinione pubblica verso una cultura delle differenze.

"Come associazioni - affermano le responsabili di YAN KADI APS e ASD di Trento e KIKE YAMBE APS e ASD di Arco a Cultura Informa - ci poniamo l’obiettivo di offrire alle comunità locali coinvolte l’opportunità di avvicinare e conoscere una realtà geograficamente e culturalmente lontana, quale appunto quella dell’Africa Occidentale ed in particolare della Guinea, per apprezzarne lo straordinario patrimonio artistico e culturale e creare così una occasione di contatto con il 'diverso'. Tale contatto va gestito attraverso la conoscenza, unico mezzo per superare le barriere dei pregiudizi e trasformare la contaminazione da elemento di crisi delle proprie certezze in elemento culturale di stimolo di nuovi modi di vivere e di crescere". 

L’EVENTO NAMOUNYI FARE’ - SHOW

L’evento “Namounyi Farè - Show” prevede la realizzazione di 3 spettacoli (Arco – Piazza Segantini, Ala - Malga Riondera, Trento – Giardini Santa Chiara) che saranno incentrati su una performance di musica e danza tradizionale interpretata da una decina di artisti di rilievo internazionale originari della Guinea, Paese di grande patrimonio artistico e culturale. La performance prevede la rappresentazione delle maschere tradizionali della Guinea (Komadenu, Kunden e Dan) che renderanno lo spettacolo unico nel suo genere.

Lo spettacolo, della durata di circa un paio d'ore, prevede:

-     esibizione delle allieve delle associazioni Kike Yambe e Yan Kadi

-     esibizione della danza con tamburi da parte di un gruppo di ragazzi richiedenti asilo residenti nei centri di accoglienza di via Brennero e Fersina di Trento provenienti dalla Guinea

-     presentazione delle maschere di Komadenu e Konden, originarie della Guinea a cura di Alseny Bangoura

-     una parte melodica con canto accompagnato dalla Kora a cura di Assetou Diabate e il suo staff

-     una parte con energia esplosiva date dalle percussioni africane suonate dal grandissimo talento di Mohamed Meduse Camara, Amara Toure, Bamba Camara e Moussa n’tanga Camara

-     esibizione con lo strumento tradizionale del Krin e danza Bao

-     conclusione con Dundunba e coinvolgimento del pubblico

BREVE DESCRIZIONE DELLE DANZE E DELLE MASCHERE

DUNDUNBA: Nella società africana l’acquisizione delle responsabilità morali e sociali di un individuo ormai ritenuto adulto trovano la massima manifestazione nelle feste di iniziazione, eventi considerati ancora oggi un momento sacro, particolarmente delicato e importante per l’intera comunità.

Normalmente i giovani, maschi e femmine, vengono riuniti e allontanati dalle famiglie per ricevere dai membri più anziani gli insegnamenti morali ed etici ed il patrimonio delle tradizioni (miti, storie, canti, preghiere) della propria etnia di appartenenza, indispensabili per una vita adulta di comunità.

Successivamente vengono poi presentati alla comunità attraverso delle feste in cui si ballano dei ritmi specifici, come il Dundunba, ritmo riservato ai maschi, in cui i ragazzi più giovani (15-20 anni) - Barakomo- dimostrano la volontà di emanciparsi dal controllo dei più grandi - Baratingi- (20-25 anni), consegnando simbolicamente 10 noci di cola al capo dei Baratingi. I ballerini, con una fascia in fronte e indossando dei pantaloni molti larghi, si sfidano a “colpi” di danza e acrobazie. In tempi remoti si trattava di un vero combattimento fisico mentre oggi si tratta per lo più di sfide giocose in cui mostrare tutta la propria potenza, scatenando una forte competizione tra i giovani a suon di danze. Per questo viene definita “danza degli uomini forti”.

La festa del Dundunba viene comunque proposta anche in contesti più folkloristici, in cui la gente si riunisce nella piazza (Bara) del villaggio dove si scatenano nel ballo. Il Baranti garantisce il buon esito dell’evento: egli tiene in mano un fazzoletto che poi consegna casualmente a qualcuno. E’ il segnale che quest’ultimo può entrare in mezzo alla Bara per cimentarsi al meglio con la propria danza di Dununba. Tutto ciò rappresenta oggigiorno puro divertimento che dà ai più giovani anche la possibilità di vedere e capire come si muovono assieme la danza e la musica. Vi partecipano anche le donne che eseguono dei passi femminili sul ritmo.

KOMODENU: è una maschera copricapo che si balla sul ritmo del Koreduga appartenente all’omonima etnia. I Koreduga sono considerati giullari e animatori di feste e cerimonie chiamati per divertire la gente. Caratteristica del Koreduga è il ritmo in 9/8 e la leggenda narra che sia nato durante una cerimonia in cui il koreduga ballava avendo bevuto più alcol del dovuto. I musicisti hanno interrotto la loro musica e hanno cominciato a seguirlo e gli invitati ad imitare la sua danza e così sarebbe nato il ritmo in 3 tempi. La maschera pertanto è molto colorata e porta leggerezza nella vita, allegria e divertimento.

DAN: Dan è una maschera che simboleggia lo spirito di protezione per gli uomini dagli spiriti della foresta. La foresta è un elemento molto importante per la popolazione perché da lì l’uomo ricava cibo e legname per il sostentamento, ma allo stesso tempo c’è una parte di foresta che non può essere violata altrimenti gli spiriti che la abitano si ribellano contro l’uomo. Dan infonde all’uomo lo spirito di discernimento perché possa avere questo rispetto verso la foresta e la natura, non abusandone. Proviene regione di confine tra Costa d’Avorio e Guinea. Si balla sul ritmo del Bao dell’etnia Toma presente nella regione Forestiera vicino a Macenta nel sud-est della Guinea. Questo ritmo viene suonato in occasione della cerimonia di iniziazione per le giovani donne. Nella tradizione viene suonato con dundun senza campana, accompagnato dal Krin. Il "krin" è ricavato da un unico tronco di legno cilindrico, scavato all'interno. Presenta 3 fessure sulla parte lunga che vengono percosse con 2 bacchette di legno. Le dimensioni sono molto varie, da molto grande a piccolo, a seconda che sia strumento solista o di accompagnamento. Il suono, molto particolare, riproduce i rumori della foresta.

 

 

KONDEN è una maschera di danza che cammina e danza molto velocemente. Il suo aspetto è terrificante tanto da spaventare molto i bambini più piccoli. Konden è vestito di raffia, indossando una maschera di legno nero con decorazioni metalliche con delle guglie l'alto sporgenti dalla parte superiore della maschera. Un dito passa attraverso un foro nella parte inferiore della maschera quale misura di sicurezza per garantire che la maschera pesante non cada: questo è il motivo per cui si vede Konden con una mano sul suo mento. L’altra mano tradizionalmente impugna una frusta con cui balla. Konden vede dentro i fatti della gente, e può dire se qualcuno ha trasgredito le leggi del paese. Tradizionalmente nessuno può conoscere il Konden tranne la persona che lo interpreta, che è tenuto segreto. Pertanto è un Konden che sceglie chi deve essere iniziato a portare la maschera. Se, mentre balla, cadono delle fibre dal costume, viene ritenuto un presagio di trasgressione delle leggi del paese e Konden si confronterà presto con l'autore del reato.

Un'altra versione sostiene che Konden è una maschera che protegge i Bilakoro, i giovani iniziati nei giorni antecedenti il rito della circoncisione. Oltre che maschera, Konden è anche un ottimo ballerino, il che lo rende molto popolare tra i giovani. Tradizione vuole che i migliori Konden si trovino nella regione di Siguiri (in particolare nel villaggio di Banfeleh) famosa per la creazione delle coreografie più belle ma anche per essere solita punire duramente i bambini più indisciplinati.


06/09/2017