Se l’universo è più avvincente della fantascienza

Il racconto dei limiti oltre cui oggi le nostre conoscenze si spingono, è il cuore della mostra "Oltre il limite - Viaggio ai confini della conoscenza"al Muse di Trento fino a giugno 2015.

[ Francesca Padovan Archivio Muse]

Nella storia di fantascienza raccontata dal film Interstellar, l’ex astronauta Joseph Cooper decide di tornare a viaggiare nello spazio, abbandonando la sua famiglia, per salvare il futuro dell’umanità e dei suoi stessi figli. E’ probabile però che anche un’altra forza lo spinga verso nuovi viaggi interstellari: l’impulso invincibile a esplorare, ad  avvicinarsi al limite di ciò che è conosciuto.

La stessa molla decisiva che da sempre spinge gli scienziati, anche se con mezzi apparentemente meno avventurosi, a esplorare le leggi dell’ universo, a spostare sempre un po’ più avanti la frontiera della conoscenza e ad aprire così nuovi immensi spazi ad altre esplorazioni. Il racconto dei limiti oltre cui oggi le nostre conoscenze si spingono, è il cuore della mostra Oltre i l limite - Viaggio ai confini della conoscenza, al MUSE di Trento fino a giugno 2015, promossa dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dal MUSE e con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Il desiderio di affacciarsi, almeno un po’, aldilà dei limiti accende del resto la curiosità anche di chi scienziato non è. Per questo la mostra prova a raccontare al pubblico più ampio possibile, anche con le nuove tecnologie e gli effetti speciali,  quali sono i confini di ciò che oggi conosciamo sull’universo.

E’ così che i visitatori possono fare esperienza di muoversi uno spazio flessibile e mutevole, che si trasforma al passaggio dei corpi che lo occupano o immaginare un tempo che rallenta fino a fermarsi, come in prossimità dei buchi neri. O entrare virtualmente nelle extra-dimensioni, altre dimensioni spaziali che sarebbero intorno o accanto allo spazio in cui viviamo e che i fisici per ora hanno solo immaginato, ma non ancora dimostrato che esistano realmente. O ancora potranno visualizzare i primissimi istanti della storia cosmica, come sono descritti dalla teoria dell’inflazione, che ha ottenuto negli ultimi anni sempre più numerose e convincenti conferme sperimentali. Questo e tanto altro ancora ci potrebbe far pensare che l’universo, così com’è nella realtà, sia ancor più avvincente e sorprendente di un suo racconto fantascientifico. Un’impressione confermata dall’afflusso e dall’interesse del pubblico verso la mostra in questi primi due mesi al Museo delle Scienze tridentino.

Quella di limite, del resto, è un’idea che non guida solo il procedere della scienza, ma accompagna quasi tutti gli ambiti di conoscenza dell’uomo. Il racconto della mostra porta dunque a superare anche altre barriere, quelle  tra i diversi ambiti della conoscenza: tra la scienza e l’arte visiva, ma anche la musica, la filosofia, lo sport, la religione. In tutti questi modi diversi l’uomo da sempre si è avvicinato, ha superato o ha accettato i suoi limiti. E al Muse nei prossimi mesi con una serie di eventi, sarà proprio quest’altro confine - quello tra modi diversi di conoscere la realtà -  ad essere esplorato e raccontato al pubblico.

Nell’epoca della rete globale la conoscenza avanza con una rapidità, che un tempo  mai avremmo immaginato, i suoi orizzonti  si allargano continuamente e in ogni direzione. Un privilegio che ci concede è farci scoprire lati nuovi e collegamenti imprevedibili in ciò che ci circonda e nell'universo in cui viviamo anche senza salire su un'astronave come Joseph Cooper.

Vincenzo Napolano, fisico di formazione, si occupa di comunicazione della scienza presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Ha lavorato presso il Cnr e ha collaborato come free lance con diverse testate stampa, radio e web. E’ curatore di installazioni multimediali e mostre a carattere scientifico, tra cui nel 2014 Balle di Scienza, al Palazzo Blu di Pisa e Oltre il limite al MUSE di Trento.

Vincenzo Napolano - curatore mostra

12/01/2015