Vulnerabili Beni. Lo Spazio Il Corpo La Città | Lab 2025
Dal ciclo di podcast al laboratorio espressivo per leggere i luoghi urbani comuni con la sensibilità, le parole e gli occhi di ragazze e ragazzi.

Il progetto sonoro sulle parole della fragilità, del patrimonio culturale come dell’essere umano, confluito nel ciclo podcast https://www.sanbaradio.it/series/vulnerabili-beni/ ha generato diverse esperienze laboratoriali con adulti e studenti e un laboratorio espressivo per la scuola superiore, intitolato “Lo Spazio Il Corpo La Città”, giunto al suo terzo anno di attuazione.
Focus di questo lavoro è un laboratorio teatrale e fotografico che si svolge a partire da alcune parole ponte riferibili al contesto urbano di prossimità nel quale ci muoviamo quotidianamente, e che nell’essere percepito come bisognoso di cura investe anche la sfera emotiva. Tra le parole che hanno catturato la sensibilità e l’immaginario delle ragazze e dei ragazzi troviamo ad esempio l’acqua, la panchina, l’ombra, il gioco, la solitudine, il cambiamento, elementi considerati nella loro consistenza materiale e fisica o come luoghi di una dimensione interiore, vissuti sullo sfondo di alcune aree urbane considerate significative.
Su questi temi i partecipanti scrivono, interpretano, fotografano, dando vita a una performance finale con quadri scenici e immagini, che ci accompagna sulla soglia dei luoghi, fisici e sentimentali, degli adolescenti, ai quali generalmente non abbiamo accesso. Un’occasione per riflettere sulle nostre città, sugli spazi vissuti e negati.
Nel 2025 si è svolta un’ulteriore speciale edizione del laboratorio, in collaborazione con il Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare (struttura dell’APSS di Trento), con l’obiettivo di una progressiva estensione dei progetti al più ampio numero di cittadine e cittadini, portatori dei bisogni e delle sensibilità più diverse.
Questa iniziativa si pone in un’ottica di riappropriazione e pratica condivisa del principio “patrimonio = beni comuni”, e di piena accoglienza del concetto di welfare culturale, che riconosce l’arte e il patrimonio culturale come alleato strategico nella promozione del ben-essere di persone e società.
Grazie alla disponibilità di operatori sanitari ed educatori sociali è stato possibile condividere con sette ragazze il percorso di scrittura e fotografia raccolto ora in una pubblicazione, disponibile anche on line, e in alcuni pannelli fotografici che a breve verranno allestiti negli spazi del Centro riservati all’utenza.
Pagine e immagini che raccontano con intensità poetica delle inquietudini e dei sentimenti che abitano le protagoniste, e a volte ci interrogano
“Il tempo che va lento sembra tempo sprecato. Dobbiamo metterci in gioco
Esplorare il mondo.
A cosa serve vivere se poi finiamo solo per esistere?”
Progetto UMSt soprintendenza per i beni e le attività culturali
a cura di
Lucia Cella
Conduzione laboratori
Eleuthera Teatro | Ilaria Andaloro e Fabio Gaccioli
Phf Photoforma | Luca Chistè
21/08/2025