Zona "Ex - Santa Chiara": la Chiesa di Santa Chiara

La Chiesa di S. Chiara o di S. Michele risale al 1145 e faceva parte del quartiere medievale extramoenia di S.Croce

[ foto a cura del Liceo classico Giovanni Prati]

Il monastero fu eretto nel 1229 dalle monache Clarisse, in precedenza residenti nel monastero di S. Apollinare a Piedicastello, abbandonato a causa delle frequenti inondazioni dell’Adige. Questo convento era destinato ad accogliere
molte figlie della nobiltà cittadina, le cui famiglie elargivano ingenti donazioni. Fra il 1796 e il 1799, a causa delle guerre
napoleoniche, il monastero di S. Chiara fu convertito in ospedale militare; per questo nel 1810 con un editto napoleonico
le monache dovettero abbandonare definitivamente il convento.

Successivamente la chiesa fu acquistata dalla Diocesi, intestata alla parrocchia del Santissimo Sacramento, restaurata, aperta al culto il 31 ottobre 1983 e destinata all’adorazione perpetua dell’Eucarestia. Nonostante le trasformazioni
subite nel tempo, l’antico convento ha mantenuto la sua funzione sociale: da ostello caritativo ad ospedale di
guerra e civile, a Facoltà di Lettere e Filosofia fino a centro sociale, nel prossimo futuro. La chiesetta romanica fu ampiamente rimaneggiata in periodo barocco.

La fase medievale originaria è riconoscibile all’esterno, nelle pareti di regolari conci calcarei a vista, dal segno del timpano con oculi e delle dimensioni laterali dell’edificio, dalle monofore oblunghe ed infine dal giro inferiore di bifore del campanile. L’intervento barocco è indicata all’esterno dalla sopraelevazione intonacata dell’edificio e del campanile a cui è stata anche aggiunta una seconda bifora sopra quella già esistente, dalle finestre a lunetta, dall’inclusione sulla facciata di una grande finestra termale in corrispondenza del timpano della chiesetta originaria e di analoghe finestre sulla fiancata meridionale, dal rosoncino del timpano e dal portale architravato.

I testi riportati sono stati redatti da Sofia Bonanno, Pietro Boschini, Eleonora Caldonazzi, Elena Gius, Sofia Lionello, Emanuela Stamer, Elia Toscana, Martina Lucia Zambelli, studenti del Liceo Classico G. Prati, coordinati dalle professoresse Doniselli e Cinelli, in occasione dell’attività del FAI (Fondo Ambiente Italiano) “Apprendisti Ciceroni®”. 

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16/01/2019