AHAB_è breve il tempo che ci resta

OCEANO è biodiversità, purgatorio di passaggio per migranti, sede di speculazioni e devastazioni ambientali ma soprattutto oceano è VITA

Teatro , Teatro di Prosa
Scarlattine AHAB Ismaele (Foto di Domenico Semeraro) [ Teatro Portland]

Evento sull'ambiente - anticipazione della meraviglia

Pleiadi Art Productions_Campsirago Residenza

AHAB_è breve il tempo che ci resta - 

Regia e luci Michele Losi 

Con Mariasofia Alleva
Drammaturgia Mariasofia Alleva, Riccardo Calabrò, Michele Losi
Sound design Diego Dioguardi
Video Alberto Sansone
Scenografie e costumi Stefania Coretti
Responsabile di produzione Giulia Mereghetti
Produzione Pleiadi Art Productions_Campsirago Residenza

Foto di Domenico Semeraro

AHAB_è breve il tempo che resta indaga la tematica del rapporto ancestrale tra uomo e acqua, elemento primario della Vita, la cui sopravvivenza è sempre più messa a rischio dall’uomo stesso. Tre quadri per altrettanti personaggi ed altrettante prove d’attore, realizzati con l’utilizzo di differenti linguaggi artistici quali prosa, video e sound live. Si comincia con Ismaele, personaggio tratto da “Moby Dick” di H. Melville, unico testimone di un’Umanità che grazie allo sfruttamento dell'olio di balena pose le basi del moderno mercato finanziario. Dall'ultimo baleniere, ci lasciamo naufragare dalle onde che ci conducono ad una notturna megalopoli, in cui una broker a capo di un fondo speculativo deve affrontare un disastro petrolifero. Lo spettacolo procede per giustapposizione di quadri che traghettano simbolicamente dal peccato originario del Pequod – l’uomo che si erge al di sopra del mondo – al tentativo di espiare le colpe dei padri attraverso la lotta ideologica dei figli contro le cause del disastro – l’uomo che torna a riappropriarsi del mondo e a difenderlo. A chiudere lo spettacolo, due figure di uomini che stanno dedicando la loro vita alla salvaguardia del pianeta: Boyan Slat con la sua Ocean Cleanup e Paul Watson, fondatore della Sea Shepard Society.
AHAB_è breve il tempo che resta, è uno spettacolo che indaga la tematica del rapporto ancestrale tra l'uomo e l'acqua, elemento primario della Vita, la cui sopravvivenza è sempre più messa a rischio dall’uomo stesso. Protagonista è l'Oceano ed i suoi innumerevoli volti, risorsa di bellezza e di biodiversità. L’Oceano che inghiotte corpi umani o li risputa, concede loro la grazia e li salva dal naufragio; l’Oceano che sa essere inferno di memorie sepolte in acqua o purgatorio di passaggio per migranti che aspettano di scorgere nuove terre, o ancora paradiso di speculazioni, per soprusi e devastazioni ambientali. Tre quadri per altrettanti personaggi ed altrettante prove d’attore, realizzati con l’utilizzo originale di differenti linguaggi artistici quali prosa, video e sound live. 
Si comincia con Ismaele, personaggio letterario tratto dal romanzo “Moby Dick” di H. Melville, in scena in veste di unico sopravvissuto alla strage del veliero Pequod, naufragato durante la titanica ricerca della Balena Bianca. Ismaele ciondola ebbro di nulla, privato di uno scopo in vita che non sia quello di testimone di un’Umanità che grazie allo sfruttamento dell'olio di balena pose le basi del moderno mercato finanziario.

Informazioni sulla prevendita

Tutti i biglietti sono acquistabili presso la segreteria del Teatro Portland dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00.
I biglietti sono acquistabili online sul sito del Teatro Portland all'indirizzo www.teatroportland.it seguendo il link acquista biglietti online.

Ulteriori punti vendita dei biglietti sono disponibili presso: teatro di Villazzano, teatro di Pergine, teatro di Meano e la sede della scuola di teatro Estroteatro.


organizzazione: Teatro Portland