Archivissima 2024

Franz Dantone fotografo delle Dolomiti

Incontri e convegni

Il 7 giugno, presso l’Istituto Culturale Ladino “majon di fascegn”, un pomeriggio e una notte dedicati alla presentazione del restauro del fondo fotografico del primo fotografo delle Dolomiti. Più di 1000 lastre e fotografie, immagini inedite di montagne ritenute fra le più belle del mondo, la storia di un artista e di un ladino legato alla propria terra, alla propria gente e alla propria identità e un titolo che ha già fatto conoscere questo immenso patrimonio attraverso la mostra tenutasi a Palazzo Trentini a Trento in occasione del Trento Film Festival 2024: “FRANZ DANTONE FOTOGRAFO DELLE DOLOMITI (1839-1909).

La nascita di un immaginario collettivo”. Sono questi i contenuti dell’evento che la Majon di Fascegn organizza il 7 giugno, dalle ore 16.00, nella sede dell’Istituto Culturale Ladino a san Giovanni di Fassa, nell’ambito della settima edizione di Archivissima, il primo festival dedicato alla promozione e alla valorizzazione dei patrimoni archivistici in Italia.

L’argomento annunciato dall’organizzazione di Archivissima (notte nzionale degli archivi) per il 2024 è quello delle passioni “dirompenti, caleidoscopiche [...] e per secoli [...] un potente nesso tra individui [...], motore essenziale per la trasformazione della società”, come narra l’invito a partecipare.

Viene sottolineata l’importanza degli archivi per fare ricerca, comprendere ed esplorare le passioni, per dare spazio alle idee, alla libertà dei pensieri e all’arte della meraviglia.

Indubbiamente tutto questo entusiasmo e questa passione di scoprire, capire, cogliere la meraviglia delle Dolomiti - e fra queste del popolo, dei valori e della società che le caratterizzano - emergono chiaramente dall’archivio fotografico di Franz Dantone Pascalin, uomo eclettico, curioso, intelligente e mente fine.

L’evento si suddivide in tre momenti.

Alle 16.00, nella sala grana dell’Istituto, una tavola rotonda in cui saranno presentati la storia del fondo fotografico, i lavori di recupero e restauro di lastre e fotografie, il valore storico e identitario dell’artista e il ricordo del proprietario del fondo, Franco Dezulian, che ha lasciato in eredità alla sua famiglia il grande tesoro culturale e artistico e al giovane nipote che lo ha ereditato la passione per la fotografia. La prima parte si chiuderà con un momento di dibattito sulle possibilità di valorizzazione e divulgazione del fondo in futuro.

“In questo viaggio di conoscenza dell’archivio Pascalin - sottolinea la Direttrice della Majon di Fascegn Sabrina Rasom - saremo accompagnati dall’esperta che ha curato il restauro Elvira Tonelli e dall’archivista Luciano Defrancesco, dal curatore della mostra Davide Baldrati col proprietario del fondo Lorenzo Dezulian, da Katia Malatesta dell’Archivio fotografico storico provinciale di Trento, dall’artista fassano Claus Soraperra de la Zoc e dallo storico fassano Alessandro Margoni, grandi conoscitori del fotografo, e da Alberto Chiocchetti, amico di Franco Dezulian che ha condiviso con lui l’interesse per la fotografia e la conservazione storica.

Siamo orgogliosi di poter condividere con il territorio un momento di approfondimento e riflessione sui diversi ambiti di ricerca che fanno riferimento al fondo Pascalin, attraverso il quale i cittadini della Val di Fassa possono conoscere la storia del territorio, della società e dello sviluppo identitario ladino”.

La tavola rotonda sarà coordinata dalla responsabile della biblioteca specialistica della Majon di Fascegn Alberta Rossi. Nella seconda parte del pomeriggio verrà inaugurata la mostra voluta e progettata insieme alla Fondazione Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis UNESCO appena chiusa a Palazzo Trentini a Trento e trasferita al Museo Ladino, che rimarrà aperta per tutta l’estate.

L’evento si chiuderà con la notte negli archivi della Majon di Fascegn dedicata ai giovani della Val di Fassa, che parteciperanno a giochi a tema legati alla figura di Franz Dantone e alla sua fotografia e che potranno dormire in Istituto.

“Anche quest’anno si è pensato di dare spazio a un momento dedicato alle nuove generazioni per far loro capire il valore dell’eredità archivistica conservata presso la nostra biblioteca, da conoscere e poter apprezzare come strumento dinamico e moderno”, conclude la direttrice Rasom.

Archivissima è nata a Torino nel 2018 da un primo format “La Notte degli Archivi” ideato nel 2016 da Promemoria Group.

ll Festival accoglierà nel 2024 la nona edizione della Notte, che si terrà venerdì 7 giugno, e si concluderà domenica 9 con la Giornata Internazionale degli Archivi.