Arlecchino muto per spavento
Mercoledì 22 gennaio alle ore 20.45, sul palco del Teatro di Pergine ci sarà uno dei canovacci più rappresentati nella Parigi dei primi del ‘700, riproposto per la prima volta in epoca moderna: Arlecchino muto per spavento.
La produzione Stivalaccio Teatro mette in scena un grande omaggio alla Commedia dell’Arte e all’abilità tutta italiana del fare di necessità virtù con la regia di Marzo Zoppello.
1716. Dopo circa quindici anni di esilio forzato, i Comici Italiani tornano finalmente ad essere protagonisti del teatro parigino e lo fanno con una compagnia di tutto rispetto. Luigi Riccoboni in arte Lelio, capocomico della troupe, si circonda dei migliori interpreti dello stivale tra cui, per la prima volta in Francia, l’Arlecchino vicentino Tommaso Vicentini (nomen omen), pronto a sostituire lo scomparso e amato Evaristo Gherardi.
Tuttavia il Vicentini non parlava la lingua francese, deficit imperdonabile per il pubblico della capitale. Ed è qui che emerge il genio di Riccoboni nell’inventare un originale canovaccio dove il servo bergamasco diviene muto...per spavento!
La trama è quella “classica” della Commedia dell’Arte, con un amore contrastato e i lazzi e le improvvisazioni lasciate ai personaggi e alle maschere che portano in scena.
Qui il giovane Lelio, abbandonata Venezia e giunto a Milano, pretende sia fatta giustizia. Nella sua patria si è follemente innamorato di Flamminia, figlia di Pantalone De’ Bisognosi, ampiamente ricambiato. Però il padre della giovane l’ha già promessa in sposa a Mario, figlio di Stramonia Lanternani, mercantessa di stoffe, anche se il timido Mario ama Silvia, giovane risoluta e determinata.
Ecco il motivo della venuta di Lelio a Milano: ricondurre alla ragione Mario e la madre Stramonia o, alla peggio, sfidare il giovane a duello.
La notizia avrebbe dovuto rimanere nascosta, ma Arlecchino, servitore di Lelio, appena giunto in città la diffonde ad ogni anima viva incontrata. Per ridurlo al silenzio il suo padrone gli gioca un tranello: finge che un demonio onniscente sia imprigionato nel proprio anello e, se Arlecchino parlerà, Lelio lo verrà a sapere e il servitore sarà decapitato.
Arlecchino decide dunque di chiudersi in un religioso silenzio, diventando muto… per spavento!
NOTE DI REGIA
Questo Arlecchino, sicuramente originale per la scelta del canovaccio inedito e per la volontà di riportare alla ribalta dopo almeno vent’anni anni di silenzio la Commedia dell’Arte con il suo “repertorio” di strumenti del mestiere come la recitazione, il canto, la danza, il combattimento scenico, i lazzi e l’improvvisazione, testimonia la scelta di voler fare un “teatro d’arte per tutti”, come la vera e profonda vocazione di StivalaccioTeatro.
Un teatro popolare, ma ricco di spunti, in cui la tradizione della Commedia dell’Arte viene smontata e rimontata con gli strumenti di interpretazione e di lettura del XXI secolo; uno spettacolo in cui gioco, invenzione, amore, paura e dramma si mescolano, celati dalle smorfie inamovibili delle maschere e dall’abilità degli interpreti. Un “canovaccio moderno”, per utilizzare le parole di Eugenio Allegri, a cui è dedicato questo debutto, che va “alla ricerca della propria origine, della propria storia, del proprio presente per ritrovare la ‘memoria attiva’ di un discorso sul teatro e, attraverso il teatro, di un discorso sulla società”.
Una trama in cui gli intrecci si ingarbugliano sugli equivoci, ma che lentamente si dipanano tra le gesta dei personaggi. E se queste esili vicende, ambientate in un mondo surreale e fantastico, echi dello splendore teatrale italiano di tempi lontani, riusciranno ancora a strappare un sorriso, forse in quel preciso istante potrà rinascere la poesia del teatro, per troppo tempo silente e muta.
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Ispirato al canovaccio Arlequin muet par crainte di Luigi Riccoboni
soggetto originale e regia Marco Zoppello
con Sara Allevi, Marie Coutance, Matteo Cremon, Anna De Franceschi, Pierdomenico Simone, Michele Mori, Stefano
Rota, Maria Luisa Zaltron, Marco Zoppello
scenografia Alberto Nonnato
costumi Licia Lucchese
disegno luci Matteo Pozzobon, Paolo Pollo Rodighiero
maschere Stefano Perocco di Meduna
consulenza musicale Ilaria Fantin
trucco e parrucco Carolina Cubria
produzione Stivalaccio Teatro
in coproduzione con Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Verona
con il sostegno Fondation Teatro Comunale Città di Vicenza, Fondation Teatro Civico di Schio
INGRESSO
17€ intero, 16€ ridotto (carta “In Cooperazione”, soci Cassa Rurale Alta Valsugana, EuregioFamilyPass), 15€ ridotto
(>65, >26), 13€ ridotto speciale Card “Amici dei Teatri”, 13€ posti buca d'orchestra
Per tutti gli aggiornamenti e/o eventuali modifiche al programma, consultare il sito ufficiale https://www.teatrodipergine.it/
INFORMAZIONI
info@teatrodipergine.it | www.teatrodipergine.it | T. 0461 511332 (mar-ven 17-20, sab 10-12.30)