Buster Keaton - Sherlock JR

Rassegna "Ai Confini e Oltre", rassegna dal sottotitolo "Muti Musicati" quattro appuntamenti a Rovereto dedicati a film muti degli anni 20 musicati dal vivo

Cinema - adatto a adulti

Buster Keaton - Sherlock JR (1924)
con Werner Krauss, Ruth Weyher, Powel Pawlow, Jack Trevor, Ilka Grünig.
Durata 44’
Musiche di Francesco Cusa
Francesco Cusa batteria, Tonino Miano tastiera, Riccardo Grosso basso

Uno dei film più incredibili di Keaton, nel quale il geniale comico dall’espressione impassibile è un proiezionista aspirante detective che sogna di entrare e uscire dallo schermo cinematografico in un susseguirsi di gag surreali e irresistibili.
Sherlock Jr. segna l’inizio di un acceso dibattito, che continua ancora oggi, sul carattere surrealista dei film di Buster Keaton, al quale hanno preso parte registi, filosofi e drammaturghi. Nel 1924, anno di uscita del film, René Clair scrisse che per il “pubblico surrealista” Sherlock Jr. rappresentava un modello paragonabile a ciò che per il teatro aveva rappresentato Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello. L’uso che Keaton faceva del sogno e dei raccordi – di cui andò sempre molto fiero – fu definito rivoluzionario da Antonin Artaud e Robert Aron, che nel suo saggio del 1929 intitolato Films de révolte sottolineò come il surrealismo di Keaton fosse “superiore” a quello di Man Ray e di Luis Buñuel, poiché Keaton era riuscito a conquistare la libertà espressiva rispettando le regole del cinema narrativo. Lo stesso Buñuel, che dagli inizi del 1930 programmò i film di Keaton al Cineclub Español di Madrid, ne ammirava in particolare l’assenza di sentimentalismo, la capacità di trasformare gli oggetti e l’uso del sogno. [...]
Ovviamente nelle interviste Keaton si diceva interessato "solo a far ridere", ma – come osserva Walter Kerr – questo non lo rende un teorico del cinema meno brillante, soprattutto in Sherlock Jr.: “nel suo vertiginoso film-dentro-un-film illustra i principi della continuità e del montaggio in maniera più vivida e precisa di quanto siano mai riusciti a fare i teorici del cinema. Ma l’analisi non sta nella testa di Keaton. Sta nel film, è al film che lavorava, e la teoria prendeva forma dal corpo, dalla macchina da presa, dalle dita, da un paio di forbici”.

Costi

ingresso gratuito con prenotazione

TrentinoJazz

via Doss di Pez 22

38023 Cles


Evento pubblicato a cura di Comune di Rovereto