Compagnia Virgilio Sieni: Tregua_ intorno ai corpi

Danza

Drodesera > Centrale di Fies 2008

Compagnia Virgilio Sieni
Tregua_ intorno ai corpi

Coreografia, regia, scene: Virgilio Sieni
Musica: Stefano Scodanibbio
Eseguita dal vivo dall’Autore al contrabbasso, tratta da Voyage That Never Ends
Prima parte Voyage Continued - Voyage Resumed, seconda parte Voyage Started
Con: Simona Bertozzi, Ramona Caia, Cristina Rizzo, Virgilio Sieni
Luci: Vincenzo Alterini e Virgilio Sieni
Tecnico di compagnia: Lorenzo Pazzagli
Organizzazione: Carlo Cuppini, Daniela Giuliano
Amministrazione: Simona Allegranti, Roberto Mansi
Produzione 2007
Teatro Comunale di Ferrara
Comune di Siena - Assessorato alla Cultura
CANGO - Cantieri Goldonetta Firenze
Compagnia Virgilio Sieni
In collaborazione con: Fondazione Musica per Roma
AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali
La compagnia è sostenuta da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana

Tutto nasce osservando la fotografia di Georges Mérillon del 29 gennaio 1990 poi chiamata Veglia funebre in Kosovo. Sono donne intorno al corpo di Rosimi Elsnani. Ucciso durante una manifestazione per l’indipendenza. Un tempo oltrepassato dalla tragedia, reso estatico dall’abbagliante bellezza dell’inquadratura; quell’attimo crea il luogo della passione: il dolore si riversa nella luce bruna, la terra comune delle donne impregna la stanza.
Che dire, ammutoliti, Tregua si definisce come un balletto contemporaneo su quelle donne, donne che attraversano anche l’iconografia dell’arte italiana dalla nodosità trasfigurante del Cosmè Tura ai panneggi sui corpi e dei corpi delle sculture sdraiate come La beata Ludovica Albertoni del Bernini.
Tregua segna un momento indefinito tra l’offesa dei corpi – pietosi, deposti, umiliati, velati, rimossi, strisciati, straziati.
Nel balletto tutto ritorna alla veglia, vengono continuamente richiamate quelle figure riverse. Scorrendo con atroce dolore queste immagini della storia contemporanea viene creata una coreografia illuminata da una dimensione corporea e figurativa che riflette il dolore e la forza, che li comprende restituendoceli attraverso il senso della bellezza.
Emerge uno spazio notturno, una camera della passione, un sillabare dell’architettura che lascia appena intravedere l’atlante infinito dei gesti del pathos e del dolore dei corpi sempre legati di queste Baccanti dell’oggi che guardano alla vita e alla morte con il gusto oscillante della simmetria e del ribaltamento.


organizzazione: Il Gaviale - P.A.T. Assessorato alla Cultura - Regione Autonoma Trentino Alto Adige - Comuni di Dro e Arco - APT del Garda Trentino - Cassa Rurale di Arco Garda Trentino