Credo - orchestra Piazza Vittorio
concerto sul dialogo interreligioso
direzione artistica e musicale: Mario Tronco
testi originali di José Tolentino Mendonça
musica originale di M. Tronco, L. Piccioni, Z. Trabelsi, K. Sissoko
produzione artistica e arrangiamenti di M. Tronco, L. Piccioni, P. Pecorelli
Houcine Ataa voce
Kyung Mi Lee violoncello
Kaw Dialy Madi Sissoko voce e kora
Viviana Cangiano voce
Pino Pecorelli bassi ed electronics
Leandro Piccioni organo e tastiere
Raffaele Schiavo voce
Ziad Trabelsi voce, oud, dulcimer e w’tar
Tati Valle voce, chitarra
«Il confronto con le altre religioni del mondo in vista della pace mondiale è addirittura una questione di sopravvivenza».
La frase del teologo Hans Küng risale a qualche decennio fa, ma la sua attualità è sotto gli occhi di tutti. Confrontarsi con impostazioni culturali e religiose diverse è diventato ora più che mai una necessità assoluta, e sempre più artisti stanno riflettendo su questo aspetto della convivenza umana.
Trovare un significato musicale all’espressione “dialogo interculturale” è quello che si propone Credo, oratorio interreligioso su testi scritti e scelti da José Tolentino Mendonça, con musiche originali dell’Orchestra di Piazza Vittorio, musiche di Gioachino Rossini, di Benjamin Britten, di Guillame de Machaut, ma anche canti sufi e canti religiosi elaborati.
Si tratta di un lavoro per nove interpreti di estrazioni completamente diverse che prevede, tra l’altro, l’utilizzo di strumenti particolari come la kora, un’arpa-liuto diffusa in buona parte dell’Africa occidentale, o l’oud, strumento arabo della famiglia dei liuti, accanto a “voci” più familiari come il violoncello, il basso elettrico, o l’organo, punto fermo della produzione sacra occidentale, senza negarsi il gusto di qualche intervento elettronico.
Ne scaturisce una preghiera confidenziale, certamente non rituale.
Il lavoro, infatti, non fornisce un riferimento specifico a forme codificate come messe od oratori, ma nasce dalla successione di brani basati su dei testi, in buona parte originali di José Tolentino Mendonça, che vengono restituiti dalla musica con estrema libertà stilistica. Per una scelta strutturale si è optato per una forma che non privilegia uno stile rispetto a un altro. Certamente si possono trovare nel Credo riferimenti al background culturale dell’Occidente, ma questi vengono fusi con suggestioni diverse, che provengono da lontano ma vengono guardate da vicino, evitando quel sapore esotico che restituisce sempre una distanza incolmabile.
ingresso libero con prenotazione
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