Don Chisciotte
di M. De Cervantes, adattamento e drammaturgia di Giulio Visintainer
Si fa chiamare don Chisciotte della Mancia, indossa un'improbabile armatura cavalleresca, a cavallo di un impossibile ronzino, e inizia a girare per la Spagna. Nella sua follia, don Chisciotte trascina con sé un impacciato contadino, Sancio Panza, cui promette il governo di un'isola a patto che gli faccia da scudiero; e, da vero Cavaliere, dedica a una fantastica creatura le sue imprese: A Dulcinea, nobile Dama del Toboso.
Nel susseguirsi delle scene, da strampalate a poetiche, da incaute a ridicole, il Cavaliere si comporta in modo rigoroso e impeccabile, segue a menadito tutti i dettami del codice cavalleresco, ma prende fischi per fiaschi, mulini a vento per giganti, donnine allegre per nobildonne ecc. uscendone sempre sonoramente sconfitto, provocando ilarità e compassione.
Don Chisciotte però ... forse non è completamente “pazzo” se, in un finale inaspettato, sa accomunare l'eroe con lo spettatore .....!
Suddivisa in 2 atti e 9 quadri, in lingua italiana e con pregiati costumi d'epoca, questa pièce teatrale tratteggia con maestria i caratteri dei suoi personaggi, alternando azioni rocambolesche con momenti poetici, episodi bizzarri con colpi di scena, lezioni di vita e di armonia; in una brillante cornice musicale e un' originale scenografia, agile ed essenziale.
organizzazione: Filodrammatica "La Marianela" di Romallo