EVA GEATTI / L'uomo che accarezzava gli uomini a contropelo

Incontri e convegni , Reading

Faccio rifermento non solo al Il Monte Analogo romanzo, ma anche alla figura del suo autore, Renè Daumal (poeta e scrittore 1908-1944), per iniziare questo progetto.

Quello che più mi colpisce al momento, oltre alla delicatissima materia spirituale trattata, è la modalità con cui si compie il romanzo, la visione e lo svolgersi dei fatti; il verosimile, la narrazione dell’impresa verso l’ignoto che in realtà si rivolge all’interno e il corpo fisico come testimone dell’avventura .

L’epica che si va a compiere ne Il Monte Analogo non è terrena, di conseguenza non ha eroi, non ha impatto tangibile sull’esistenza concreta: è un’allegoria, la manifestazione di qualcosa di non materiale.

L’evolversi del romanzo è la ricerca di risposta ad una domanda che non sappiamo formulare, eppure percepiamo come essenziale, un altrove necessario da sondare ma che ci rende piccoli e spaesati. E’ il resoconto di un’escursione nel mondo ma che in verità ci fa inabissare in noi, non in un senso psicologico e mentale, ma come caduta della vita intera, ricerca totalizzante, calma e fervente. Una narrativa di metafora, che vuole in realtà essere il racconto di un viaggio iniziatico difficile verso l’autenticità dell’essere e scorrere come qualcosa di simile al sogno.

Questo romanzo è l’unico al mondo (si dice) che si conclude con una virgola, ed è quella virgola credo tutta la possibilità: l’apertura, il pendolo tra il visibile e l’invisibile.

Il romanzo si interrompe (per la morte dell’autore) proprio mentre gli alpinisti intravedono il primo campo base, appena iniziata la scalata, appena intrapreso il vero e proprio “percorso spirituale”, quindi non sappiamo come si conclude la ricerca e l’avventura, e quella virgola forse sta a significare che per ognuno sarà unica e non riducibile, sarà un movimento del tutto intimo.

In questo romanzo è lecito vedere la trasfigurazione dello stesso percorso che l’autore compie su se stesso, un lavoro intenso di ricerca di un nuovo centro, di studio e di trasformazione incessante.

L’Europa del tempo in cui Daumal scrive è assediata dal nazismo e da governi collaborazionisti, e il salto laterale che il poeta decide di compiere è quello verso la ricerca di se stessi, verso l’infinitesimo e verso l’interno, per comprendere i massimi sistemi, per non scoprirsi automi.

Il tentativo di cambiare qualcosa di radicale, che non è disinteresse per gli accadimenti contingenti ma il desiderio di percorrere un viaggio verso l’acquisizione della coscienza.

Ho iniziato a lavorare per questo progetto con un gruppo formato da 5 giovani attori non professionisti che ho incontrato negli anni durante un laboratorio intensivo estivo.

Al momento il lavoro con il gruppo verterà principalmente in una pratica coreografica e di azione all’interno di un percorso accompagnato da oggetti-ponte.

L’uomo che accarezzava i pensieri contropelo è il primo studio di cinque; è concentrato attorno al primo capitolo del romanzo Il Monte Analogo, avverrà durante il Festival di Dro (TN) a Centrale Fies a Luglio, per ora primi partner del progetto.

Costi

evento gratuito prenotazione obbligatoria

prenota qui