Effetti del cambiamento climatico su avifauna e habitat in Europa: siamo tutti spacciati?
L’ incontro tratterà il tema degli effetti del cambiamento climatico sulle specie selvatiche, in particolar modo focalizzandosi sull’avifauna nidificante come possibile indicatore di cambiamento e impatto. Dai fiordi del Nord Europa alle nostre Alpi, verranno illustrate minacce e possibili soluzioni per specie ed habitat minacciati dal cambiamento climatico.
Per oltre vent’anni si è dibattuto sul nesso causale, ormai accertato, tra attività umane e cambiamenti climatici. Le modificazioni del clima, assieme a quelle di natura ambientale, hanno un’influenza molto importante sulla fauna selvatica, con declini demografici e contrazioni di areale osservati per numerose specie animali. Tra gli effetti diretti e indiretti più conosciuti vi sono la modificazione dell’aspetto fisico nell’animale, il cambiamento di distribuzione geografica (innalzamento latitudinale ed altitudinale) e l’alterazione dei “ritmi biologici”, con cambiamenti nella migrazione e riproduzione. Il cambiamento climatico, oggi in atto, continuerà nel prossimo futuro, con un impatto drammatico su molti ecosistemi e specie. Nel corso dell’incontro verranno illustrate minacce e possibili soluzioni per specie ed habitat minacciati dal cambiamento climatico.
Mattia Brambilla: ha conseguito laurea in Scienze Naturali nel 2003 e Dottorato di ricerca nel 2007. Da sempre interessato all'avifauna, attualmente come ricercatore MUSE, FLA e LIPU, lavora in attività di ricerca dedicate a ecologia, distribuzione e conservazione di specie ornitiche e non, ed in particolare su biodiversità in ambienti agricoli, effetti dei cambiamenti climatici ed ambientali, ecologia e conservazione di specie di interesse conservazionistico, piani di monitoraggio e reti ecologiche a diverse scale spaziali.
Davide Scridel è dottorando dal 2015 c/o MUSE - Università degli Studi di Pavia con lo scopo di studiare e comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici sull'avifauna alpina e di indirizzare strategie per la loro conservazione. Ha trascorso nove anni in Regno Unito conseguendo laurea triennale e magistrale e lavorando come ricercatore, policy officer e field surveyor presso la Royal Society for the Protection of Birds operando su diverse specie e habitat sia in Scozia (ambienti d'alta quota e marini) che in Inghilterra (ambienti forestali, agricoli, zone umide).
organizzazione: Muse Museo delle scienze