Europa: storia e realtà

Convegno

Mercoledì 4 agosto, alle ore 21,00, a Levico Terme, nel Teatro Oratorio, il Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale organizza l'incontro-dibattito "Europa: storia e realtà", in occasione della pubblicazione del libro Europa: storia di un'idea di Sergio Romano (Longanesi editore).

A discutere con l'autore, Sergio Romano, saranno presenti: Gustavo Corni (Università di Trento), Enrico Franco (direttore del Corriere del Trentino) e Renzo Gubert (Senatore della Repubblica). Introduce Fernando Orlandi.

Sergio Romano, nato nel 1929, ha iniziato la carriera diplomatica nel 1954. È stato direttore generale degli Affari Culturali del Ministero degli Esteri (1977-83) e dopo essere stato rappresente alla NATO (1983-85) dal settembre 1985 è stato ambasciatore a Mosca, durante i cruciali anni della perestroika, fino al momento in cui si è dimesso dalla carriera diplomatica, nel marzo 1989. Ha insegnato in numerose università ed è editorialista del Corriere della Sera e di Panorama.

Europa: storia di un'idea si compone di tre parti. La prima è un quadro geografico e culturale del continente. La seconda è una rapida storia degli Stati nati in Europa dopo il crollo dell'impero romano e dei mezzi con cui i loro fondatori cercarono di renderli stabili e forti. La terza parte è il racconto dell'integrazione europea dalla fine della seconda guerra mondiale alle nuove prospettive che si profilano all'orizzonte, nonostante incertezze, difficoltà e ipocrisie.
L'Europa è un continente aperto perché ha, al suo interno, frontiere climatiche, etniche, linguistiche, culturali, politiche e religiose. Ma è anche una grande famiglia, unita da uno straordinario intreccio di eredità, tradizioni, esperienze comuni. La sua unità, continuamente sognata e auspicata, non sarebbe soltanto la realizzazione di un ideale: sarebbe anche e soprattutto l'unica scelta capace di garantire la continuità della sua storia. Sergio Romano sa che l'Europa federale non è iscritta nel libro del destino e potrebbe divenire, prima ancora della sua nascita, una specie di Sacro romano impero negli anni della sua paralisi istituzionale dopo i trattati di Vestfalia. Ma crede che il declino dei vecchi Stati europei dall'Atlantico ai confini della Russia sia ormai una malattia irreversibile. E vuole continuare a sperare che questi popoli abbiano ancora un soprassalto di fierezza e di orgoglio, perché l'Unione è il loro futuro e, mai come ora, la loro forza.


organizzazione: CSSEO Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale