Fragilitá. Manuale di giardinaggio

L’immancabile appuntamento con la danza aerea del Festival farà alzare lo sguardo al pubblico per ammirare sotto la cupola del MART Cafelulé

Balletto Classico e Moderno
[ photo Juri Ronzoni - Oriente Occidente]

CAFELULÉ ITALIA
FRAGILITÁ. MANUALE DI GIARDINAGGIO
PRIMA ASSOLUTA E COPRODUZIONE DEL FESTIVAL
Ideazione e coreografia Cafelulé
Light designer Matteo Busacchio
Direzione tecnica Gabriele Dall'Osto
Tecnici manipolatori Gabriele Dall'Osto, Giovanni Merisio, Danilo Piccioni
Costumi Maria Barbara De Marco, Vittoria Papaleo
Foto e locandina Juri Ronzoni
Danzatori Federica Madeddu, Eleonora Merisio, Yuri Plebani, Lucia Taietti
Coprodotto da Festival Oriente Occidente
Durata 25’
www.cafelule.it 

L’immancabile appuntamento con la danza aerea del Festival farà alzare lo sguardo al pubblico per ammirare sotto la cupola del MART Cafelulé. Compagnia nata da quattro intraprendenti fanciulle, già ospitata a Oriente Occidente tre edizioni fa, Cafelulé è tra le poche del panorama italiano a dedicarsi a questo stile di danza verticale, amante dei tetti e delle pareti urbane più che dei palcoscenici. 
Il nome Cafelulé, alquanto curioso, è l’acronimo delle iniziali dei nomi delle danzatrici: Caterina Oneto, Federica Madeddu, Lucia Taietti, Eleonora Merisio. Sono loro infatti, di volta in volta accompagnate da altri performer, ad ammaliare nelle piazze il grande pubblico con il mix di vertigine e poesia che contraddistingue i loro spettacoli. 
Il nuovissimo progetto aereo per la maestosa cupola del MART si intitola Fragilità. Manuale di giardinaggio le vede in scena con un altro danzatore della compagnia, Yuri Plebani. Lo spunto creativo è Il giardiniere dell’anima, il libro della poetessa e psicanalista junghiana Clarissa Pinkola Estés in cui un giardiniere di professione, prodigioso cantastorie, racconta fiabe che sono metafora della ricerca della felicità. La scrittrice ci ricorda che “la vita si ripete, si rinnova e, per quanto calpestata da guerre e conflitti, si rigenera se riusciamo a mantenere la capacità di coltivare speranza”. Così al centro della piazza del museo Cafelulé allestisce un giardino stilizzato. Sarà il luogo in cui sporcarsi le mani e seminare legami, e il punto di partenza per il volo, per la sospensione. Nel vuoto i corpi potranno superare le loro fragilità potando i ricordi e dando spazio a nuovi germogli. Perché, vale la pena ricordarlo, se nel corso della vita non si può evitare di cadere, si può sempre rifiutare di restare a terra.


organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto