France
France de Meurs è una stella del giornalismo che brilla su un canale di informazione e nei reportage sul Medioriente. Priva di scrupoli e di qualsiasi valore deontologico, gestisce la sua famiglia come la sua équipe, con cinismo e je-m'en-foutisme. Ma un giorno tampona Baptiste, un povero diavolo che fa consegne a domicilio, e il suo piccolo circo mediatico collassa. La depressione è dietro l'angolo, il congedo pure. France ripiega su una clinica privata e progetta la redenzione davanti alle montagne svizzere e tra le braccia di un amante occasionale.
Sulle ali della poesia mistica di Jeannette, Bruno Dumont atterra bruscamente nel deserto del reale.
Il tono è incerto e l'autore a disagio lontano dalla Côte d'Opale e dall'allure lunare dei suoi film precedenti, dal surrealismo e dalle risorse del burlesco. Precipitato a Parigi, pratica goffamente un registro che non gli appartiene dentro un décor altresì alieno. Naturalmente Dumont rifiuta la totalità delle convenzioni narrative e psicologiche in cui si accomoderebbero altri illustri colleghi, mantenendosi audace, rompendo i toni, finendo (letteralmente) fuori strada con ribaltamenti disastrosi, per la 'carrozzeria' e la narrazione.
La sequenza dell'incidente è un capolavoro di perfidia che anticipa il voyeurismo e la morbosità della cronaca nera. Tuttavia, Dumont pena questa volta a esporre, a mettere a fuoco, a denunciare e persino a riderci sopra. A dire il vero, c'è poco da ridere. Dietro la satira sociale idrofoba, resiste la sua radicalità e quell'arte singolare di spingere gli attori fuori dalla loro zona di confort. Léa Seydoux è onnipresente sullo schermo e al centro di un film in cui indossa Dior e la furbizia opportunista di una giornalista televisiva celebre e manipolatrice. La sua carriera può contare sulla sua faccia tosta, la sua bellezza e quella maniera insopportabile di abusare dei suoi ospiti o dei suoi interlocutori. Figura mondana, distribuisce autografi e lacrime, abitando un appartamento faraonico ma mai sufficientemente grande per il suo ego. Nel suo lavoro non conosce rivali, è la regina glamour delle zone di guerra, che 'allestisce' come un teatrino, mentendo su tutta la linea e mostrando (sempre) il suo profilo migliore.
Per partecipare è previsto un biglietto di ingresso al costo di 5 euro acquistabile su www.primiallaprima.it , con una riduzione a 3 euro per i possessori della tessera del Cineforum.
Si ricorda che, in ottemperanza al Decreto-Legge 26 novembre 2021, n.172, art. 5 e art. 6, dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio 2022 per accedere all’evento è obbligatorio essere muniti del Green Pass rafforzato. Inoltre, a seguito del Decreto Legge 24 dicembre 2021, n.221, è previsto l’obbligo di indossare mascherine di tipo FFP2.
La richiesta di certificazione verde non verrà applicata ai minori di 12 anni o agli esenti dalla campagna vaccinale.
La certificazione verrà controllata dal personale addetto al momento dell’ingresso. In caso di indisponibilità del Green pass rafforzato non sarà possibile accedere agli spazi.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.centrosantachiara.it