Gocciadoro: cento anni di un parco romantico

Mostra

La storia delle città non si conosce solo ammirando i monumenti artistici e i palazzi.
Anche gli spazi verdi e i giardini pubblici sono luoghi sociali, frutto delle scelte delle amministrazioni e della cittadinanza.
Nella primavera del 1923, un nuovo parco si offre agli abitanti di Trento. Le antiche vigne che producevano un vino tanto prelibato da richiamare le “gocce d’oro”, lasciano spazio a prati e boschi per dare vita a quello che ancora oggi è il parco più grande della città di Trento.

Nel corso di questi 100 anni il parco è cambiato insieme ai gusti e ai bisogni degli abitanti, ma non ha mai perso la sua vocazione di luogo per il tempo libero.

La mostra che viene inaugurata il 15 giugno, visitabile fino al 15 settembre e curata da Elena Tonezzer della Fondazione Museo storico del Trentino, ripercorre la storia di questo luogo – gli edifici più antichi, la gabbia con gli orsi, la colonia estiva, il Villaggio SOS – e il suo rapporto con la città.

Al momento inaugurale saranno presenti Giuseppe Ferrandi, direttore generale della Fondazione Museo storico del Trentino, Elisabetta Bozzarelli, assessora alla cultura, turismo e politiche giovanili del Comune di Trento, Elena Tonezzer, curatrice della mostra.

A complemento dell'esposizione, nei quattro mercoledì di luglio (il 5, il 12, il 19 e il 26) saranno proposti alcuni incontri di approfondimento. I primi due saranno dedicati alla storia dei parchi storici di Trento e all'utilizzo della musica popolare trentina dell’epoca; il terzo permetterà di conoscere l’importante patrimonio botanico del parco grazie ad una passeggiata guidata; nell'ultimo incontro invece, l’associazione “A Chiese aperte”, proporrà un concerto.