Goldberg Variations
Un viaggio onirico per trio d’archi, corpo solo e immagini
Nuovo appuntamento per Teatro Virtuale, questa volta la danza è la protagonista con la performance GOLDBERG VARIATIONS - Un viaggio onirico per trio d’archi, corpo solo e immagini prodotta da Associazione Concorto con il contributo di Emilia Romagna Teatro Fondazione.
La performance, nata da un’idea del violinista Gian Maria Lodigiani (Orchestra Mozart) e del coreografo Riccardo Buscarini, ha come obiettivo l’esplorazione del lato onirico delle Variazioni Goldberg di JS Bach, attraverso una interpretazione unica nel suo genere che vede protagonisti un trio d’archi, un danzatore, e una “struttura effimera” di videomapping e proiezioni sul corpo e sull’ambiente circostante. Una performance che unisce musica, danza e audiovisivo con il preciso obiettivo di creare un’esperienza sincretica e immersiva tra le arti.
Il trio d’archi è interamente composto da musicisti parte dell’Orchestra Mozart, fondata a Bologna da Claudio Abbado.
Tra le musiche più iconiche mai composte, le Variazioni Goldberg di Bach sono un affascinante enigma sotto molti punti vista.
Prima di tutto l’origine, che ci porta immediatamente nella dimensione del “sogno” che andremo ad esplorare.
Johann Nikolaus Forkel, primo biografo di Bach, tramandò per primo il racconto della presunta genesi delle Variazioni, composte per essere eseguite dal giovanissimo pianista Johann Gottlieb Goldberg per accompagnare nel sonno il conte Hermann Carl von Keyserling, afflitto da grave malattia e costretto a trascorrere insonne le sue notti.
Una vicenda che pone immediatamente le Variazioni nell’ambito dell’onirico, dell’inconscio e - al contempo - della ricerca della pace interiore.
Le Variazioni Goldberg, quasi ossessive nella loro perfetta struttura, sembrano mormorare un segreto a chi le esegue e a chi le ascolta: che tutto ciò che si desidera sapere è contenuto al loro interno. Sono un mandala, l'infinito leopardiano.
Da questo enigma nasce il nostro progetto.
Il concept di questa versione delle Variazioni si basa su due presupposti, entrambi altamente innovativi.
La dimensione onirica dell’opera, aspetto poco indagato ma molto presente, sia nella sua genesi che nel ripetersi, matematico, di una struttura ipnotica che porta l’ascoltatore in una condizione quasi mistica e meditativa.
La volontà di esplorare l’immenso materiale delle Variazioni Goldberg attraverso una visione immersiva delle arti.
La musica, la danza e le immagini contribuiranno a evocare il sogno in cui vogliamo trasportare lo spettatore; l’immersione sarà totale, proprio come è totalizzante l’atto del sognare. Questo aspetto viene esaltato dagli elementi più tecnologici della performance, che grazie al video mapping e al body mapping creerà scenografie virtuali in connessione diretta con il concetto di apparati effimeri, molto caro alla musica e al teatro barocco, contesto culturale in cui sono nate e in cui si inseriscono le Variazioni Goldberg.
Il sogno, la scenografia immaginifica, la meraviglia - elementi chiave dell’estetica barocca - vengono infatti rielaborati in chiave contemporanea attraverso le tecnologie utilizzate per il video mapping.
GOLDBERG VARIATIONS condurrà gli spettatori attraverso quattro quadri onirici - il labirinto, il desiderio, lo specchio, il volo - pensati come quattro archetipi junghiani, metafore delle quattro età dell’uomo, da cui scaturiranno le suggestioni e le visioni “digitali” che compongono l’architettura dello spettacolo.
MUSICA
L’aspetto dedicato alla musica è affidato a Gian Maria Lodigiani, co-ideatore della performance e violinista con un’esperienza ventennale nelle maggiori orchestre ed ensemble da camera italiani ed europei, in primis l’Orchestra Mozart, fondata a Bologna da Claudio Abbado.
Le Variazioni Goldberg nascono per clavicembalo, anche se le versioni più note e più contemporanee sono per pianoforte, celeberrime le registrazioni di Glenn Gould.
Perché quindi il trio d’archi?
“Il suono e il timbro degli strumenti ad arco sono l’ideale per trasmettere sfumature uniche di espressività e sensorialità, alla base del viaggio che vogliamo mettere in scena” - afferma Lodigiani. Il trio d’archi inoltre è un riferimento alla triade, elemento costante nelle Variazioni; Bach, uomo molto religioso, riflette la triade divina nella struttura compositiva dell’opera, suddividendo le variazioni in gruppi di tre elementi che si ripetono costantemente: danza - invenzione - canone. Prosegue Lodigiani: “tre sono anche le arti che si fondono nel nostro viaggio: danza, musica, audiovisivo. I tre musicisti dialogano in scena con il danzatore e con i visual, creando una corrispondenza visiva e sonora nello spazio; tutta la performance è generata dalla musica stessa.”
CORPO e DANZA
L’aspetto dedicato al corpo è affidato a Riccardo Buscarini, co-ideatore della performance; l’esperienza decennale di Buscarini si fonda sul dialogo tra diverse forme d’arte e sulla continua sperimentazione.
Carnalità, elusione, ambiguità, trasformazione, impossibilità, desiderio, in una parola: inquietudine. Buscarini: “la danza che contrappunta il trio d’archi si articola in un linguaggio curvilineo e impalpabile che taglia lo spazio fondendosi con esso. In un capovolgimento continuo di immagini contrastanti che lo smembrano, il corpo si fa trait d’union tra la presenza fisica della musica e dei suoi interpreti e i visual, un veicolo di significato ed emozione in cui lo spettatore può specchiarsi - o confondersi.”
SCENOGRAFIE VIRTUALI
L’aspetto dedicato al video e body mapping è affidato a Martino Chiti, professionista e fondatore di Proforma videodesign, un’agenzia specializzata in scenografie virtuali, projection mapping e installazioni.
I sogni si manifestano in noi attraverso immagini, le proiezioni delle nostre sensazioni recondite. Sensazioni che presto si dissolvono e che, grazie al ricordo, ripeschiamo per frammenti. Afferma Chiti: “la funzione del video mapping durante lo spettacolo è quella di offrire una rappresentazione della frammentarietà e discontinuità del sogno.”
Da queste caratteristiche del mondo onirico si genera l’idea dell’allestimento in cui le immagini distorte vengono proiettate su più superfici a più livelli, creando una dissonanza tra l’immagine reale e il suo doppio, o triplo. Lo scollamento tra la visione reale e il suo doppelgänger è alla base della sensazione di inquietudine e di vuoto da cui vogliamo partire per generare lo spettacolo.
Un’iconografia digitale risultato di un processo di astrazione, un distillato di riferimenti passati influenzati in parte anche da un’esperienza traumatica come l’incubo collettivo di una pandemia che ci ha colti tutti di sorpresa.
https://www.centrosantachiara.it/spettacoli/spettacoli/goldberg-variations-teatro-virtuale
partecipazione libera su prenotazione
Lo spettacolo verrà trasmesso in streaming alle ore 21.00 sul questo sito e sarà possibile accedervi gratuitamente, previa prenotazione obbligatoria entro le ore 20.45.
Il canale streaming verrà aperto alle 20.50 a questo link