Grande festa di riapertura in Museo

Riaprono il Museo di Riva del Garda e la Torre Apponale

Manifestazioni ed eventi

Sabato 16 marzo riaprono il Museo di Riva del Garda e la Torre Apponale. Oltre all'ingresso gratuito dalle ore 10.00 alle 18.00, il Museo festeggia la sua riapertura con una festa per famiglie. 

Le iniziative proseguono anche domenica 17 marzo alle 14.30 con la visita guidata gratuita alla Pinacoteca in occasione della terza domenica del mese.

Dopo la canonica pausa invernale, il Museo di Riva del Garda e la Torre Apponale riaprono le proprie porte sabato 16 marzo per tornare ad accogliere visitatori e visitatrici per la stagione 2024 che si preannuncia ricca di appuntamenti culturali. Da sabato sarà possibile visitare entrambi gli spazi nella consueta fascia oraria 10.00 - 18.00 da martedì alla domenica.

Per festeggiare la riapertura, il MAG propone un weekend di eventi e attività  indirizzate ai bambini, alle famiglie e agli adulti. 

Si comincia proprio sabato 16 marzo con ingresso e attività gratuite al Museo di Riva del Garda per tutti i visitatori dalle 10.00 alle 18.00. 

La Festa di riapertura “Primavera in Museo”

L'evento, ad ingresso libero, in collaborazione con "Casa Mia A.P.S.P.", partirà alle ore 14.30 con una serie di attività per bambini e adulti.

I più piccoli si divertiranno con truccabimbi e baby dance e con creative attività laboratoriali come il laboratorio dal titolo "riFIORIre" in cui i bambini si cimenteranno nella tecnica dell’origami per creare colorati fiori e con una divertente “Treasure Hunt” ovvero una caccia al tesoro a tema primavera in lingua inglese nella sezione archeologica del Museo.

Per gli adulti invece è prevista alle ore 15.00 una visita guidata con il direttore Matteo Rapanà per ripercorrere il progetto fotografico Sguardi gardesani, dalle prime istantanee scattate da Gabriele Basilico e Massimo Vitali nel 1997, fino alle ultime fotografie realizzate dal collettivo TerraProject per la mostra temporanea “Dove finisce il lago” inaugurata lo scorso novembre. Sarà possibile ripercorrere oltre 25 anni di trasformazioni del paesaggio gardesano e della società, ma anche cogliere i mutamenti del ruolo della fotografia contemporanea. 

A seguire, una golosa merenda per tutti.

Le iniziative del fine settimana proseguono poi domenica 17 marzo alle 14.30 con la visita guidata gratuita - previo pagamento del biglietto di ingresso al Museo - alla Pinacoteca per scoprire dipinti, statue, mappe e incisioni che testimoniano la ricchezza della cultura figurativa in area gardesana tra il XIV e il XIX secolo.

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La stagione espositiva al MAG

L’evento di apertura darà il via a una stagione espositiva particolarmente ricca e diversificata. Ad aprile verrà inaugurata la mostra fotografica Giovanni Skulina. Frammenti d’istanti, realizzata in collaborazione con la Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia di Trento e l’Associazione Araba Fenice di Arco. 

Questa iniziativa vuole presentare al pubblico locale e turistico circa duecento fotografie ancora inedite scattate tra gli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento dal fotografo Giovanni Skulina. Queste istantanee documentano la convivenza tra i mestieri di un mondo rurale con le nascenti attività legate al turismo di massa che da lì a poco avrebbero preso il sopravvento. 

Alberghi di lusso, bancarelle con prodotti tipici e villeggianti che scendono meravigliati dai pulmini turistici si contrappongono agli scorci di borghi non ancora alterati dall’urbanizzazione, alle cerimonie religiose che sfilano lungo strade in terra battuta e ai mestieri tradizionali contadini legati all’eterno scorrere delle stagioni.

Il culmine della stagione espositiva sarà toccato a luglio in occasione della mostra Rinascimento sul Garda, in collaborazione con Arcidiocesi di Trento e Soprintendenza per i beni e attività culturali della Provincia autonoma di Trento. 

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di focalizzare il contesto figurativo tra Quattro e Cinquecento nell’Alto Garda. Se l’attenzione è rivolta soprattutto all’area trentina, l’intensa permeabilità sociale e culturale favorita dal lago comporta un orizzonte ben più ampio, pronto a riannodare occasioni e motivi che hanno posto in dialogo Riva e Arco con Brescia, Verona e l’area mantovana, ma anche con il mondo del Nord. 

Questo avvincente racconto, indagato da diverse angolazioni, si articola attraverso le opere di artisti quali Zenone Veronese, Giovan Francesco Caroto, Giovanni Demio, Pietro Bussolo, Stefano Lamberti, Maffeo Olivieri.

Al centro di questo progetto, quindi, vi è la valorizzazione di importanti opere d’arte di interesse storico-artistico che si trovano nei musei trentini, e in misura minore veneti e lombardi, ma soprattutto di quelle custodite negli edifici di culto locali, a testimonianza di quel patrimonio culturale diffuso, e talvolta nascosto, che impreziosisce il territorio.

L’archeologia sarà poi al centro della mostra itinerante Pietre parlanti nella Preistoria organizzata dal Menhir Museum di Laconi e da Archeofoto Sardegna con l’obiettivo di promuovere e mettere in relazione l’intero patrimonio nazionale delle statue stele. 

Si tratta di un progetto fortemente voluto dalla Rete Nazionale dei Musei delle Statue Stele/Menhir, di cui fa parte anche il Museo Alto Garda, istituita con lo scopo di raggruppare il variegato mondo degli enti culturali che studiano o conservano la statuaria preistorica dell’Età del Rame in Italia, concentrata prevalentemente in quattro macro aree: l’arco alpino da Aosta fino all’Alto Adige comprendendo la Val Camonica e la Valtellina, la Lunigiana, la Puglia e la Sardegna.  

Quaranta gigantografie delle più importanti testimonianze statuarie dell’età del Rame saranno esposte al MAG a partire da fine novembre per la tradizionale apertura invernale, rendendo così possibile cogliere analogie e differenze tra i differenti gruppi scultorei. 

La produzione espositiva comprenderà anche Forte Garda, forte austroungarico situato sul Monte Brione. A maggio verrà presentata la mostra fotografica Donne di terre estreme realizzata in collaborazione con Montura. I racconti e le fotografie di Caterina Borgato svelano la complessità di alcune società di paesi in via di sviluppo dove la presenza femminile, spesso discreta e silenziosa, è fondamentale nei differenti ambiti della vita quotidiana delle rispettive comunità.

Nel corso dell’anno, le mostre saranno accompagnate, come di consueto, da iniziative dedicate a differenti categorie di pubblico per scoprire da angoli sempre nuovi le tematiche trattate.