Il Codice Svelato

Convegno

Lunedì 10 luglio 2006, alle ore 21,00, a Levico Terme, nella Sala di Villa Sissi (Parco delle Terme 3), è organizzato l'incontro "Il Codice Svelato". Marco Fasol discute del Codice da Vinci di Dan Brown. Partecipa Giovanni Bensi. Introduce Massimo Libardi

Il successo del Codice da Vinci di Dan Brown è solo in parte dovuto alle sue caratteristiche letterarie, alla sua tenuta narrativa, alla costruzione dei personaggi e delle situazioni. Gran parte della sua fortuna è infatti da ascrivere a una componente extraletteraria, alla certezza da parte del pubblico dei lettori che il Codice sia da leggere piuttosto come un saggio, come un libro in grado di rivelare delle verità finora tenute nascoste. Su questo piano l’autore mette in gioco due strategie di sicuro successo perché rispondono a degli atteggiamenti culturali condivisi da ampie porzioni dell’opinione pubblica e che si possono indicare nella teoria del complotto e in quella della falsificazione operata dalle istituzioni, per cui ci sarebbe una verità molto semplice e intuitiva che le istituzioni (in questo caso la Chiesa) hanno occultato.
Sulla struttura del complotto del libro di Dan Brown e sul suo essere in sintonia con le numerose tesi che attribuiscono i principali avvenimenti storici a un complotto, non ultimi gli attentati dell’11 settembre, sono stati scritti fiumi d’inchiostro. Senza ovviamente che questo scalfisca la credulità dei lettori, perché ciò che caratterizza questo tipo di ragionamento è l’autoconferma. Ciò che interessa non sono i singoli fatti da analizzare criticamente: quel che conta davvero è la cosiddetta rivelazione del segreto, che altro non è se non una fuorviante catena dei perché utile a soddisfare la curiosità dell'opinione pubblica, che adesso finalmente sa davvero quello che si voleva tenere nascosto. Si è così costituito un vero e proprio "genere letterario", che ha ormai i suoi classici e i suoi oggetti di culto. Nel Codice tutti i luoghi comuni e le subculture dell'esoterismo, in cui coesistono i grandi pensatori originari e le tradizioni di piccole sette, rientrano in movimento come un tentativo di vera e propria contro-storia, in cui templari e massoni e altri sono i "buoni" perseguitati e diffusori di un sapere alternativo.

Ma di quale sapere si tratta? Quali sono le verità che il complotto vuole nascondere? Queste sono riassumibili nell’esistenza di una discendenza da Cristo e da Maria Maddalena. Si tratta di una tesi già esposta anni fa in un tanto diffuso quanto discutibile saggio di Baigent, Leigh e Lincoln, Il Santo Graal. Una catena di misteri lunga duemila anni, che Brown richiama indirettamente dando a uno studioso del Graal il nome Leigh Teabing, con riferimento, anche tramite anagramma, ai primi due.
Marco Fasol di recente ha pubblicato Il Codice svelato, un lavoro in cui passo dopo passo con uno studio paziente esamina le affermazioni e le “certezze” di cui è intriso il romanzo di Dan Brown.
Mette in evidenza il fatto che i Vangeli sono di gran lunga il testo più documentato della storia, con una mole immensa di manoscritti, che sono le copie dei testi originali scritte lungo i secoli prima dell’invenzione della stampa. Orazio, che è l’autore classico con il maggior numero di manoscritti, ne ha 250. Platone ha solo 11. Mentre il Nuovo Testamento ne ha addirittura 5.300, distribuiti in tutte le più importanti biblioteche del mondo e tutti concordanti tra di loro. Una quantità davvero enorme.
Se si confrontano i Vangeli “canonici” con gli apocrifi che Dan Brown mette al centro della sua vicenda romanzata ci si rende subito conto che i secondi sono tardivi, risalgono infatti tutti al secondo, terzo ed anche quarto secolo dopo Cristo, e che non
hanno nessun sottofondo semitico. Il loro lessico e sottofondo di pensiero è invece ellenistico, tipico della filosofia gnostica. Parlano di eoni, emanazioni, pleroma, tutti concetti estranei alla cultura giudaica del primo secolo.
Di questo e degli altri aspetti delle controversie suscitate dal Codice da Vinci discuterà Marco Fasol, nell’incontro che si terrà lunedì 10 luglio, alle ore 21, a Villa Sissi di Levico Terme (Parco delle Terme 3).


organizzazione: CSSEO Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale - Comune di Levico Terme