Il malato immaginario
Stagione di Prosa di Bolzano 2013/2014
Teatro Stabile di Bolzano
Il malato immaginario
di Molière
traduzione Angelo Dallagiacoma
regia Marco Bernardi
scene Gisbert Jaekel
costumi Roberto Banci
luci Giovancosimo De Vittorio
con Paolo Bonacelli, Patrizia Milani, Carlo Simoni
Un grande successo comico
Commedia meravigliosa. Vi rintracciamo struggenti note autobiografiche, paure autentiche, allucinazioni perfettamente fuse in un congegno comico che Bernardi esalta con velature oniriche volte a suggerire il fondo crudele del Malato. Il quale ha in Paolo Bonacelli un interprete superbo, che dà a Argante una fragilità infantile e un cinismo spaventoso. Tonina è una speziata Patrizia Milani, Beraldo ha l'ironica concretezza di Carlo Simoni.
Osvaldo Guerrieri / La Stampa
La regia è di Marco Bernardi, che assieme ai suoi interpreti offre al pubblico uno spettacolo pulito e chiaro, da una parte capace di restituirci la solita commedia comico-farsesca, motore di risate e di divertimento paradossale; dall'altra propenso a enucleare dalla storia e dai caratteri la solitudine reale, non di rado tormentosa, del drammaturgo-attore francese.
Rita Sala / Il Messaggero
Certo è feroce lo sguardo di Molière in punto di morte, contro i medici rapaci e contro la corte ballerina per cui lavorava (destino maledetto dell'attore), ma diventa altrettanto feroce anche lo sguardo del Malato di Bonacelli, che si fa vittima per esercitare il potere, bisognoso per misurare le altrui capacità, cagionevole per irridere all'inadeguatezza degli altri.
Gianfranco Capitta / Il Manifesto
Un allestimento tanto godibile sul versante comico quanto inquietante sotto il profilo della dimensione drammatica in cui si rovescia il senso del comico.
Enrico Fiore / Il Mattino
Fidando su una compagnia di ottimi professionisti Marco Bernardi ci consegna uno spettacolo divertente, ma non vacuo, brillante, ma senza forzature, nel quale tutto è costruito con perizia, fino alle minuziose controscene che creano una fitta rete interpretativa e un sottotesto che riscopre l'intatta freschezza di un classico.
Caterina Barone / inscena-online
Paolo Bonacelli è strepitoso nel disegnare con i gesti, la voce, le smorfie, con gli occhi soprattutto, un Argante tutto preso dalla sua monomaniacale e monumentale ipocondria. Patrizia Milani gareggia con lui in bravura nei panni di Tonina, la serva padrona che si diverte e diverte alle spalle del malato immaginario.
Umberto Gandini / Alto Adige