Il vescovo di Baghdad incontra Bruno Dorigatti

A Trento e Bolzano il monsignor Shlemon Warduni

Incontri e convegni
Shlemon Warduni [ Consiglio della Provincia Autonoma di Trento]

Giovedì 10 marzo monsignor Shlemon Warduni, vescovo di Baghdad, sarà a Trento e Bolzano invitato in regione dal Centro per la pace di Bolzano. Appuntamento a Trento ore 12 presso sala dell’Aurora di palazzo Trentini per un incontro con il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti e il presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani Massimiliano Pilati. Warduni sarà poi accolto in Curia dall'arcivescovo Luigi Bressan. Appuntamento pomeridiano a Bolzano ore 18 presso la Libera Università di Bolzano all’interno del ciclo “La promessa dell’utopia”.

L’Iraq versa oggi in una difficilissima situazione: dopo due guerre devastanti, il Paese si trova ripiombato all’inferno pressato dalle milizie dell'Isis e da una situazione politica e sociale fuori controllo. Nella capitale si respira un sentimento di paura di attentati o di finire preda di bande che sequestrano persone chiedendo il riscatto. In questo contesto, i cristiani sono ulteriormente vessati dai durissimi attacchi delle milizie dell'Isis che predicano e agiscono per un loro annichilimento totale: «Si sono aperte le porte dell'inferno e sono usciti tutti i diavoli. Il maligno si è scatenato» ha dichiarato recentemente monsignor Warduni in un’intervista a Famiglia cristiana. Il patriarca caldeo, monsignor Louis Sako, e lo stesso Warduni sono continuamente minacciati di morte. «Chi cerca la pace non vuole la guerra» predica Warduni con convinzione. Per creare una nuova civiltà bisogna cercare vie di dialogo, interrompere la spirale di violenza, ma anche intervenire per fermare i crimini della barbarie quotidiana: va immediatamente avviato un processo di disarmo radicale degli eserciti e delle coscienze. In Oriente come in Occidente.

Monsignor Shlemon Warduni è nato a Batnaya (Iraq) nel 1943. Sacerdote dal 1968, dal 12 gennaio 2001 è Vescovo ausiliare del Patriarcato di Babilonia della Chiesa cattolica caldea. Nel 2003 ha scritto un libro intervista - "Dio non vuole la guerra in Iraq" – in cui si opponeva tenacemente alla guerra nel Golfo. Tuttora denuncia e condanna il mercato delle armi che sostiene nuovi conflitti e favorisce caos e inquietudine dentro gli stessi confini del Paese. «L’Europa e l’America hanno fatto due guerre contro un solo nemico, Saddam Hussein, e adesso che in Iraq abbiamo non uno ma migliaia di nemici l’Occidente non muove un dito»: così denunciava nell’estate del 2014 in un’intervista per www.ilsussidiario.net. «L’Occidente sta dormendo –proseguiva – gli iracheni sono molto inquieti perché il futuro è oscuro. Manca un governo e nel nostro Paese stanno prevalendo gli attentati, le autobombe e gli interessi personali, di partito o confessionali».

Un’occasione, dunque, ospitare a Trento monsignor Shlemon Warduni – accompagnato dal coordinatore nazionale di Pax Christi, don Renato Sacco – che più di altri può parlare della devastazione della guerra, ma anche dell’utopia della speranza di pace per una terra da sempre martoriata da interessi economici, sfruttamento, violenti conflitti armati che non uccidono solo durante le guerre, ma anche nei lunghi dopoguerra. Il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti e il presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani Massimiliano Pilati, accoglieranno monsignor Warduni per un saluto e per dare voce al dramma iracheno oggi scomparso dalle cronache quotidiane, sovrastate da altre emergenze belliche e umanitarie che ancora partono dal Vicino Medio Oriente.

 

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