Incontri culturali di Levico Terme

Manifestazioni ed eventi

Si rinnovano anche quest’anno i consueti incontri culturali di Levico Terme, che si terranno alle ore 21 di tutti i giovedì dei mesi di luglio e agosto 2011 nel Salone del Palazzo delle Terme (Viale Vittorio Emanuele 10). Come negli anni passati, anche quest’anno la rassegna è organizzata da Massimo Libardi e Fernando Orlandi.

Il ciclo inizia con l’attualità. Come non si poteva non parlare della guerra in Libia, a quasi quattro mesi del suo inizio? Si tratta di una guerra decisamente strana e confusa, che la Nato combatte contro Gheddafi nel nome della “protezione della popolazione”. A complicarla ulteriormente è arrivata l’ennesima iniziativa unilaterale di Parigi che ha paracadutato armi e munizioni ai ribelli berberi sulle montagne a sud di Tripoli. La notizia è stata resa nota il 29 giugno dal quotidiano Le Figaro che riferiva di aviolanci di armi leggere e anticarro sul Djebel Nefusa e poi confermata dallo Stato maggiore francese.
Giovedì 7 luglio discuterà del rebus libico Arturo Varvelli, ricercatore presso l’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) di Milano e autore de L’Italia e l’ascesa di Gheddafi (Baldini Castoldi Dalai editore).

Giovedì 14 luglio ci sarà l’incontro con una nuova scrittrice, l’attrice e modella Francesca Lancini, al – felice – esordio narrativo con Senza tacchi (Bompiani), romanzo velatamente autobiografico e molto ben scritto. Francesca Lancini traduce felicemente le emozioni in scrittura nel narrare la storia di Sofia (una modella) e nel tratteggiare il mondo della moda, infarcito di personalità narcisistiche e superficiali, un po’ alla “Il diavolo veste Prada”. Sofia impara a ribellarsi alle frivolezze del fashion system e a riscoprire le emozioni, in primis, l’amore.

Giovedì 21 luglio si affronta una vicenda agghiacciante. Giommaria Monti e Marco Ventura, due cronisti di razza, in Hina. Questa è la mia vita. Storia di una figlia ribelle (Piemme) ricostruiscono la terribile vicenda di Hina Saleem, la diciassettenne sgozzata dal padre in un paese del bresciano perché rifiutava di adeguarsi alle tradizioni della comunità pachistana. Hina, immigrata di seconda generazione si considerava una ragazza italiana come tante ed era determinata a decidere in libertà della propria vita. Per il padre era colpevole di volere “vivere all’occidentale”. Una storia terribile, tragicamente vera.

Giovedì 28 luglio una scrittrice. Elena Loewenthal, che è anche traduttrice e grande conoscitrice dei testi dell’ebraismo, per più di un anno, come volontaria, ha frequenta-to ospedali e istituti di recupero. È stata un’esperienza forte e dolce. Il mondo della malattia, così rimosso dalla nostra modernità, viene così narrato in La vita è una prova d’orchestra (Einaudi), dove si raccontano alcuni luoghi e alcune storie di quel mondo, tramite l’invenzione ma a stretto contatto con la realtà. Storie di amori e di addio, di ritorni, speranze e attese. Di incontri. Nella malattia, dentro la vita.

Giovedì 4 agosto è la volta di Maurizio Matrone, ex poliziotto diventato un apprezzato narratore. In Piazza dell’Unità (Marcos y Marcos) Matrone racconta storie che ruotano attorno a immigrati. Più che un sottobosco, una giungla, la Bologna dello sbando, del chiodo fisso. Sesso, denaro, cocaina, sesso; ma anche amore, coraggio e lealtà. Un romanzo disincantato, una vorticosa favola metropolitana. La sua è una scrittura veloce, che non lascia quasi spazio al respiro, un romanzo colmo di personaggi e di azione, che riesce a prenderti e trascinare la lettura pagina dopo pagina.

Giovedì 11 agosto l’ospite sarà Mario Baudino, che in Ne uccide più la penna (Rizzoli) racconta come nelle pagine della letteratura gialla si cela un eroe insospettabile e sfuggente: il detective bibliofilo. Esordisce come raffinato gentiluomo britannico con l’hobby delle indagini, diventa un elegante borghese americano che bada al sodo, assume le sembianze di investigatori privati al verde ma animati da nobilissimi ideali, si fa libraio a Parigi e cacciatore prezzolato di preziosi volumi in giro per l’Europa, riluttante e coltissimo inquisitore francescano, commissario di pubblica sicurezza votato ai libri per amore e infine ladro per passione e antiquario per copertura.
Perché una figura non molto diffusa nella realtà infesta l’immaginario noir?

Giovedì 18 agosto Carlo Buldrini, profondo conoscitore del mondo indo-tibetano, converserà su Tibet: la tragedia di un popolo. Buldrini ripercorrerà la storia di quelle genti, dell’occupazione militare di Pechino, del Dalai Lama e tratteggerà un quadro della situazione attuale, ben diversa dalla “felicità e armonia” di cui parla la propaganda cinese.

Il ciclo di incontri si concluderà giovedì 25 agosto.
In 1861 (Sperling) Giovanni Fasanella e Antonella Grippo narrano le piccole e grandi storie che hanno fatto l'Italia. Un libro crudo e antiretorico che racconta ciò che per troppo tempo è stato indicibile. L'Italia non è cambiata. È diventata quello che è oggi perché è nata così ed è stata raccontata in un certo modo. Se oggi si vuole capire questo Paese “malato”, affetto da vizi endemici che paiono inestirpabili, forse è bene ripercorrere i primi giorni della sua vita. Questo libro riannoda un filo rosso fatto di intrighi, malavita e malaffare che ha il suo capo proprio nel modo in cui l'Unità fu prima realizzata e poi gestita.