Incontro con la scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti

Convegno

Lunedì 17 luglio 2006, alle ore 21,00, a Levico Terme, nella Sala di Villa Sissi (Parco delle Terme 3), è organizzato l'"Incontro con la scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti". Con la partecipazione di Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino. Introduce Massimo Libardi.

Isabella Bossi Fedrigotti, scrittice e giornalista è una delle signore della narrativa italiana contemporane. Nata a Rovereto vive e lavora Milano. Collabora al Corriere della sera con articoli culturali e di costume e cura rubriche di corrispondenza con i lettori. Ha vissuto a Madrid dal 1993 al 1997, di questa città ama dire che “ci ritorna di tanto in tanto ma non troppo spesso, altrimenti è troppo difficile venirne via”.
In un’intervista di qualche anno fa ha dichiarato di preferire “il lavoro di giornalista perché mi permette di stare in mezzo alla gente, di chiudere ogni sera (o quasi) la saracinesca del lavoro. La scrittura letteraria implica invece, necessariamente, silenzio e solitudine. E mi devo portare dietro le storie per mesi se non per anni”.
Il suo esordio nella narrativa risale al 1980 con il romanzo epistolare ambientato al tempo della terza guerra d’Indipendenza, Amore mio uccidi Garibaldi. “Amore mio, uccidi subito questo Garibaldi”, scrive la principessa Leopoldina Lobkowitz al marito conte Fedrigo Bossi Fedrigotti, ussaro dell'imperatore partito per la guerra. Attraverso le lettere dei due sposi - raccolte con amore e tradotte in romanzo dalla bisnipote Isabella - prende corpo una pagina del nostro Risorgimento visto con gli occhi di chi stava dall'altra parte. Questa prima opera fu accolta con grande favore da Goffredo Parise.
Il successo presso il grande pubblico viene nel 1991 con Di buona famiglia, storia di amore e rivalità tra due sorelle, vincitore del Premio Campiello. Si tratta di un grande romanzo al femminile: le più brucianti passioni, le pulsioni, i sogni e le sconfitte di una donna all'ombra del perbenismo e dell’ipocrisia di una vecchia casa aristocratica. Un’analisi, impietosa e commossa a un tempo, dei crimini del cuore che albergano nell’animo femminile.
Al centro della narrazione della scrittrice trentina vi è l’ambiente familiare, l’ambito degli affetti e dei ricordi spesso legati a luoghi o ad oggetti. Così per Magazzino vita, romanzo di una vecchia casa di campagna, o La valigia del Signor Budischowsky (2003). Qui lo scorrere della vita è raccontato da una bambina per mezzo di una valigia. Un libro sapientemente scritto con una prosa dolce e malinconica. Una vecchia, grande valigia d'altri tempi -- contenitore non solo di vestiti, calze e scarpe, trasgressioni, felicità e dolori -- accompagna le vacanze di un gruppo di bambini prima, di ragazzi poi e infine di adolescenti. Tra l’ironico e l’ingenuo i racconti ripercorrono villeggiature e viaggi al mare, in montagna, in campagna: minime storie di famiglia, in ciascuna delle quali c’è un sussulto che crea un piccolo scompiglio nell'ordinato o monotono scorrere dei giorni. Prima o poi si apre, insomma, nelle quotidiane e compatte certezze, uno squarcio che lascia intravedere ai giovani protagonisti un altro mondo.
Il suo ultimo libro è Domani anch’io. Storie di ordinario successo (Egea, Milano, 2005), dove dodici professionisti tra i trenta e i quarant’anni, laureati in Bocconi, si raccontano e svelano il proprio disegno di crescita e realizzazione -- spesso assai vago all’inizio (“non avevo nessuna idea del futuro professionale che avrei potuto costruirmi con la laurea”, “non posso dire che avessi un sogno preciso” ...) --, lasciando percepire una sensazione di benessere personale rispetto alle scelte compiute e ai risultati ottenuti.


organizzazione: CSSEO Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale - Comune di Levico Terme