Incontro con lo scrittore Eraldo Baldini

Convegno

Lunedì 20 agosto 2007, a Levico Terme, alle ore 21,00, nella “Sala Francesco Giuseppe” dell’Imperial Grand Hotel (Parco delle Terme) è organizzato l’incontro con lo scrittore Eraldo Baldini.
Stefano Fait e Massimo Libardi discutono con Eraldo Baldini. Introduce Giampaolo Martina.

Nato a Russi nel 1952, il romagnolo Eraldo Baldini, prima di intraprendere una fortunata carriera di scrittore, si è occupato a lungo di antropologia culturale e di etnografia, dando alle stampe vari lavori sulle culture tradizionali e sul folklore. Nel 1991, al suo primo racconto (“Re di Carnevale”), vince il Mystfest di Cattolica. Prende così il via la sua carriera di scrittore. Oggi non solo è un romanziere affermato in Italia e all’estero, ma anche sceneggiatore, autore teatrale e organizzatore di eventi culturali.
Per molti la Romagna è Rimini e la sua riviera, conosciuta in tutto il mondo, industria del turismo di massa e del divertimento ad ogni ora del giorno e della notte, meta di vacanze spensierate. Quella di Baldini, che racconta con maestria, è invece la Romagna rurale, in cui rivivono situazioni di un mondo scomparso, trasfigurato artisticamente in racconti e romanzi noir, del mistero, del fantastico e dell’orrore.
I suoi studi antropologici hanno svolto un ruolo di primo piano per la sua ispirazione narrativa: le suggestioni scaturite dalle vecchie fiabe, così come le leggende, le tradizioni e le superstizioni si sono trasformate in una fonte straordinaria di idee per romanzi e racconti.
Le nebbie che fittamente avvolgono nell’autunno la Romagna sono sia climatiche che del subconscio. La natura, il paesaggio prende vita e si innerva nella scrittura di Baldini fino a diventare parte essenziale e viva della narrazione. Dove finisce la leggenda della tradizione prende il via la creazione narrativa.
La nebbia ritorna in molte pagine dello scrittore. E dalla nebbia esce la Borda, personaggio dell’immaginario emiliano-romagnolo, una strega malefica delle acque che uccide chi ha la sventura di incontrarla. La Borda, ovviamente, è una sorta di agghiacciante personificazione della nebbia, che si manifesta soprattutto lungo i canali, negli stagni, negli acquitrini e nelle paludi. Il silenzio nella nebbia fitta, talmente densa da vivere una propria matericità, magari rotto solo dal verso improvviso di qualche uccello notturno, in qualche occasione ci fa avvertire una presenza vicina. La Borda, appunto, le cui origini forse sono celtiche.
Ecco, Baldini è un maestro nel ricostruire queste atmosfere colme di mistero e natura, all’interno delle quali, con sapienza, vengono recuperate credenze e superstizioni popolari, inquietudini ataviche. Nel racconto, “Nebbia grigia e galline nere”, una comunità ripropone una macabra sfida. Le uova delle galline nere fanno riemergere dall’acqua i cadaveri di uomini annegati e da secoli, ogni tre anni vengono catturate e fatte annegare dieci persone, in modo che le galline possano sfidarsi a chi depone nel giorno dell'Ascensione l’uovo “migliore”.
Baldini, parola dopo parola, fa nascere sottilmente la tensione in ogni suo racconto, fino a imprigionare l’attenzione del lettore. È l’inventore del “Gotico rurale” (titolo di una felice antologia pubblicata alcuni fa da Frassinelli).
Con la sua prosa secca ed efficace, misurata, venata da una giusta dose di ironia, Baldini, che Carlo Lucarelli ha paragonato a Stephen King, è indubbiamente uno dei personaggi più interessanti della narrativa italiana contemporanea.


organizzazione: CSSEO Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale