L’Isola

Concerto classico , Balletto Classico e Moderno

Ensemble La Girometta
Danzarea Slapstick

Concetto e coreografia di Monica Farnè e Ilaria Sainato

C’è un rapporto tra il mondo e lo spazio dell’isola che diventa la propria stanza che una donna sa per certo essere la sua appartenenza e che senza bisogno di desiderio di esplorazione e controllo, misurazione o dominio, porta letteralmente al cuore.
A. Cavarero

Il progetto nasce da un fatto realmente accaduto nel ‘700: si racconta che alcune donne avessero l’usanza di lasciare le corti veneziane per trasferirsi su un isola della laguna per ballare da sole le contraddanze. Da qui il tema dell’isola, da sempre scena privilegiata di esperienze straordinarie, capace di evocare suggestioni molteplici, come spazio, tempo, confine, viaggio, linguaggio, fuga. Isola con la sua duplicità e ambivalenza di incanto, perdizione, meraviglioso, sofferenza, liberazione, prigionia. Isola come altrove, ma anche come rifugio, come simbolo femminile del ritorno a se stesse necessario al cambiamento, luogo in cui lasciare liberi i pensieri e in cui potersi raccontare. La nostra isolagalleggia tra sogno e realtà, tra il desiderio dell’approdo a nuove scoperte e a nuovi spazi, e l’abbandono all’immaginazione, alla visione; è il luogo dove si sceglie di andare per ritagliarsi uno spazio privato; per tracciare, nell’ isolamento, nuove mappe del corpo. L’arrivo sull’isola rivela la presenza di figure enigmatiche che parlano un linguaggiosconosciuto, strettamente connesso allo spazio; le presenze in realtà sono una proiezione di chi agisce, di chi guarda, e nascono dal desiderio e dall’impulso a creare immagini che superino la realtà per giungere al sogno, procedendo per ricordi, intuizioni, mondi manifesti eppure segreti.
Per produrre nuove suggestioni servirà comprendere, perché si giunga al tesoro bisognerà decifrare. E così avviene un incontro: quello tra il linguaggio della danza contemporanea e quello della danza barocca che troverà sull’isola lo spazio ideale perché i segni e i disegni dei corpi possano dialogare. Cornice di questa avventura il mare, una soglia che non resta in penombra ma si fa porta attraverso cui si entra in una dimensione nuova da scoprire, mare che diventerà limite a un mondo ormai estraneo, abitato da chi si era prima, e spazzerà via la nostalgia per ciò che si è lasciato. Resta l’unicità dell’isola, dell’esperienza, del viaggio senza ritorno in cui si vive lo spazio privilegiato della ricongiunzione attraverso la fusione dei linguaggi. La nostra isola ha un suo suono e una sua voce, un linguaggio che continua a risuonare nello spazio circoscritto e limitato, la musica è un’altra lingua con cui misurarsi, il segno che resta rappresenta la sua proiezione metaforica, e più che un luogo l’isola diventerà una condizione: intraprendere il viaggio, esserci dentro o fuori è il modo di viverla.

Monica Farnè e Ilaria Sainato

L’Ensemble La Girometta è composto da danzatori e musicisti specializzati nell’esecuzione di danza e musica antica con un repertorio che va dal XV al XVIII secolo, realizza spettacoli di danza e musica rinascimentale e barocca secondo la prassi esecutiva musicale e coreutica delle varie epoche.
Le musiche utilizzate, eseguite da strumenti originali, provengono dagli stessi trattati coreutici oppure da fonti contemporanee; l’orchestrazione, la prassi esecutiva, la ricostruzione delle fonti lacunose si basano su rigorose ricerche storiche e musicologiche, e cercano di rendere il più fedelmente possibile lo stile musicale dell’epoca. L’organico varia a seconda delle esigenze dei singoli spettacoli e va da un nucleo minimo e di tre/quattro esecutori (uno/due danzatori, flauto dolce e liuto) ad un insieme orchestrale con strumenti a tastiera, a pizzico, ad arco, flauti dolci, ance, ottoni e voci.
Sul piano della ricerca l’Ensemble cerca di ricostruire di volta in volta percorsi differenti a seconda dei periodi storici che affronta e dei progetti che elabora. Uno dei filoni più interessanti che il gruppo persegue è quello dei rapporti tra musica, danza e matematica (anche nelle sue applicazioni pratiche, come l’architettura, o filosofico-esoteriche come la numerologia); da questo studio è nato ad esempio lo spettacolo Gli atti col danzar, con danze ricostruite dai trattati di Domenico da Piacenza, Guglielmo Ebreo da Pesaro-Giovanni Ambrosio, e musiche di Johannes Ciconia, Guillamue Dufay, Josquin Desprez. Altri ambiti di ricerca del gruppo sono le committenze per occasioni e ambienti specifici o la produzione di singoli autori, siano essi coreografi o musicisti che hanno composto per la danza, come nel caso dello spettacolo Dufay e i Malatesti, ideato e realizzato per la Sagra Musicale Malatestiana 2001.
La Girometta si è esibita in varie rassegne e festivals, in Italia e all’Estero, tra cui: Festival dei Saraceni di Pamparato, Sagra Musicale Malatestiana (Rimini), TrentoMusicAntica, Internationales Festival der Laute (Fussen), Gubbio Arte Medievale, Festival Contemporaneamente Barocco (Siena), Festival storico di Parenzo (Croazia), Festival Como Città della Musica, Festival Monteverdi di Cremona e altri.
L’Ensemble, oltre a tenere corsi di danza, musica per danza, prassi esecutiva presso la Scuola di Musica Antica di Venezia, si presta volentieri alla didattica, tenendo seminari e stages anche in altre istituzioni interessate come il Conservatorio Gesualdo da Venosa di Potenza, il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, il Conservatorio Felice E. Dall’Abaco di Verona, la Facoltà di Musicologia a Cremona.

MONICA FARNÈ
Coreografie danza moderna

Studia danza in Italia con la coreografa americana Reka Siegel, con la quale segue una formazione prettamente contemporanea. Frequenta seminari e corsi in Italia e negli Stati Uniti e approfondisce le tematiche corporee studiando il Tai-Chi e la Contact Improvisation. Nel 1985 è uno dei fondatori del Gruppo di Danza Contemporanea “SLAPSTICK” del quale è ora coreografa, e con il quale partecipa a varie produzioni. Ha iniziato a creare proprie coreografie nel 1993, e nel luglio 1999 debutta nella rassegna “La Danza” del Teatro Ponchielli di Cremona con “L’eterno gioco dell’eterno senno” prodotto dallo stesso teatro, in occasione del quale dà un nuovo assetto alla compagnia.
Partecipa a diverse rassegne e festival tra cui Uscite d’Emergenza (Milano), Lavori in Pelle (Alfonsine), Ammutinamenti (Ravenna), Festival Brescia Danza, Festival Bergamo Danza, Danae (percorsi, tracce, segnali del nuovo teatro al femminile – Milano), Festival Contrappunti (Torino), Festival Differenti Sensazioni (Biella), Festival Cremona Poesia, Festival Moving in the City(Pescara).
Negli ultimi anni ha collaborato per le proprie performance con musicisti jazz come Paolo Fresu, Roberto Cipelli e Tino Tracanna.
Con il video” H2O” riceve la menzione speciale al festival Il Coreografo Elettronico 2006 per “l’ottimo rapporto tra spazio e plasticità del corpo in movimento e musica, che rendono quest’opera un’espressione visiva di una creazione pittorica e scultorea”. Con lo stesso video partecipa al “Dance on Camera Festival” di New York come ospite all’evento finale del festival presso il Galapagos Art Space, dove è stata creata una istallazione utilizzando la proiezione riflessa su una vasca d’acqua colorata di nero.
Il suo lavoro, Kubeia è stato prodotto dal Festival Moving in the City di Pescara dove ha debuttato nel giugno del 2007. Per le edizioni Figure Blu a cura del critico d’arte Bianca Tosatti è uscito il volume dedicato all’artista Antonio Della Valle che contiene un suo ritratto e una presentazione dell’istallazione H2O.
Attualmente dirige Danzarea Slapstick dove insegna Danza Contemporanea e conduce laboratori coreografici.

“Il mio percorso di lavoro è rivolto alla ricerca – analisi e composizione – delle forme e dinamiche di movimento che possono essere ricondotte alla linea della spirale, col fine di individuare all’interno del corpo tutti quei “meccanismi” che la generano, e che rivelano le infinite possibilità di quel “cerchio che deraglia con regolarità”. Penso al corpo che agisce-reagisce in-a uno spazio che si forma “nel modo del circoscrivere, come un includere e un escludere rispetto a un limite”, ed è proprio il limite che mette il corpo in condizione di scoprire nuove possibilità di azione, e di progettare traiettorie. La danza diventa il farsi-corpo di luoghi limitati e limitanti in cui il corpo stesso può essere compromesso, alterato, messo a rischio”.

ILARIA SAINATO
Coreografia danza barocca

Si è laureata presso la Facoltà di Musicologia dell’Università degli studi di Pavia-Cremona, con una tesi in filologia sulla danza italiana del Quattrocento. Ha studiato danza rinascimentale e danza barocca con Veronique Daniels, Barbara Sparti, Bruna Gondoni, Alessandro Pontremoli, Deda Cristina Colonna, Ana Yepes. Ha frequentato corsi di danza classica e contemporanea presso Slapstick (Cremona), CTR e Kairos (Venezia), danza indiana con Ragunat Manet.
Dal 1997 insegna danza storica e tiene corsi e seminari teorico-pratici presso scuole, istituzioni e associazioni italiane e straniere fra cui i Conservatori di musica di Potenza, Venezia e Verona, la Facoltà di musicologia di Pavia-Cremona, l’Akademisches Gymnasium di Graz, la Corporazione della Nobiltà di S. Marino, Università delle Arti di Tirana, Teatro della Memoria di Roma ed altre. Dal 1999 è docente di danza rinascimentale presso la Scuola di Musica Antica di Venezia. Realizza spettacoli sulla danza dei secoli XV-XVII in collaborazione con numerosi ensembles e compagnie, in particolare con La Girometta si occupa della ricostruzione del repertorio di danza italiana quattrocentesca e cinque-seicentesca dalle fonti trattatistiche e dalle loro concordanze musicali, partecipando a numerosi Festival e stagioni tra cui: Festival dei Saraceni di Pamparato, Sagra Musicale Malatestiana (Rimini), TrentoMusicAntica, Internationales Festival der Laute (Fussen), Gubbio Arte Medievale, Festival Contemporaneamente Barocco (Siena), Festival storico di Parenzo (Croazia), Festival Como Città della Musica, Festival Monteverdi di Cremona, Beiteddine Festival (Libano).
Ilaria Sainato ha esteso la sua ricerca ai problemi di ricostruzione dello spettacolo teatrale con musica nei secoli XVII e XVIII, in particolare per quanto riguarda allestimento e gestualità, collaborando a diverse produzioni teatrali sia come danzatrice e coreografa (p. es. Don Giovanni di W. A. Mozart, Il Ballo delle Ingrate di C. Monteverdi, La Fida Ninfa di A. Vivaldi, Atalanta Fugiens di M. Maier, Anacreonte Tiranno, di A. Sartorio) che come regista e aiuto regista (Flavio Cuniberto di G. Partenio per cui ha curato regia e gestualità retorica, Mulier Fortis di J. B. Staut, The Fairy Queen di E. Purcell e Così fan tutte di W. A. Mozart regia di Deda Cristina Colonna, Madama Butterfly di G. Puccini e Turandot di G. Puccini, regia Hiroki Ihara, Rigoletto di G. Verdi, regia di Ivan Stefanutti, La Sonnambula di V. Bellini, regia di Stefano Vizioli). Ha collaborato con As.Li.Co – Teatro Sociale di Como come direttore di palcoscenico.


organizzazione: Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto